Offrono ospitalità a medici ed infermieri ma il Comune non li paga. Al danno c’è la beffa per decine di gestori ricettivi extralberghieri che si erano messi a disposizione per offrire ospitalità al personale medico ed infermieristico durante l’emergenza covid. La denuncia è dell’Abbac l’associazione regionale dei bed and breakfast, affittacamere e case vacanze che all’avvio dell’epidemia aveva sollecitato l’amministrazione comunale di Napoli a condividere un protocollo di intesa che consentisse di alloggiare il personale impiegato negli ospedali cittadini. E cosi, con la sollecitazione dell’associazione e l’impegno dell’amministrazione si era arrivati ad un accordo con un ristoro omnicomprensivo giornaliero di appena 15 euro al giorno. “Lo avevamo proposto per dare una concreta solidarietà e il sostegno ai medici e infermieri e ricordiamo che con il DPCM eravamo stati chiusi per decreto – dichiara il presidente Agostino Ingenito – Ma a distanza di mesi il Comune pur ricevendo i rendiconti inviati dai nostri gestori da noi assistiti per adempiere a tutte le prescrizioni, non hanno ancora ottenuto nulla”. Pochi euro per coprire le spese e che il mancato versamento del Comune fa pesare su quelle famiglie che si erano rese disponibili. “Ricordo che la Regione con un’ordinanza ci ha riaperti solo lo scorso 24 maggio, dopo circa tre mesi di chiusura, imponendoci fra l’altro diverse prescrizioni. Inoltre stiamo in attesa di capire in che modo sarà attuata quella delibera della Giunta comunale in materia di esenzione tributi, non ci risulta che il consiglio comunale abbia approvato, per cui temiamo in una valanga di cartelle e bollette nelle prossime settimane- continua Ingenito – L’ente locale non ha neanche sospeso la tassa di soggiorno, né si hanno notizie di impegni veri per la promozione turistica ed eventuali incentivi per favorire una necessaria domanda turistica dopo il 3 giugno. Ma da Palazzo San Giacomo tutto tace..”