Giugliano pattumiera della Campania, la Castellone interroga il ministro

Continua La Battaglia Di Mariolina Castellone, Senatrice Campana Del Movimento 5 Stelle, Per Un Territorio Martoriato Dai Rifiuti. Proprio Di Ieri È Il Deposito Di Un’interrogazione Al Ministro Dell’Ambiente E Della Tutela Del Territorio E Del Mare Che Tratta Proprio Il Tema Della Terra Dei Fuochi Di Giugliano.  «Stiamo tornando – ha spiegato Mariolina Castellone – man mano alla “normalità”, una normalità che purtroppo per molti versi rischia di diventare un semplice ritorno a ciò che già prima non andava. Nella mia terra tornare alla normalità ha significato, infatti, anche assistere ai primi episodi di oltraggio all’ambiente».

L’intervento di Mariolina Castellone «Ecco perché ho ritenuto doveroso ricordare al ministro un problema annoso, che perdura da anni e che con il tempo è diventato quasi una condizione ordinaria di bruttezza cui non dobbiamo abituarci, ma contro cui dobbiamo lottare con tutti i mezzi a nostra disposizione, rivendicando il nostro diritto alla bellezza».

«In questi due anni, diverse sono state le richieste inoltrate al ministro, sollecitando un suo intervento su Giugliano e chiedendo se, alla luce delle evidenti difficoltà da parte delle amministrazioni locali a monitorare, mettere in sicurezza e bonificare i numerosi siti di stoccaggio di rifiuti siti nell’area a nord di Napoli, non si ritenesse opportuno avviare la procedura per convertire i suddetti siti oggi classificati come siti di interesse regionale (SIR) in siti di interesse nazionale (SIN)».«La mie richieste però, ad oggi, non hanno avuto risposta, e nonostante i miei continui inviti a lavorare “insieme”, sono stata spesso esclusa da tavoli ed incontri, alla cui conclusione venivano annunciati interventi risolutivi che finora non si sono però concretizzati».

«Così ieri ho presentato l’ennesima interrogazione al ministro dell’ambiente, riguardo la situazione ambientale di #Giugliano, che è stata destinata dalla politica regionale ad essere la pattumiera della Campania e che le amministrazioni comunali non hanno saputo tutelare e difendere». «Qui, in questa terra che si estende tra il mare ed il lago, la politica connivente ha lasciato agire indisturbate eco-camorre che hanno smaltito illegalmente migliaia di tonnellate di rifiuti tossici e speciali, spesso incendiati, come accertato anche nel 2017 dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti».

«Il nostro territorio è diventato nel tempo tristemente noto per le numerose discariche (tra abusive e non) e la questione delle eco-balle di Taverna del Re, che furono definite dal consulente tecnico d’ufficio della Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, per il processo n. 15968/08, un vero e proprio disastro ambientale nell’area giuglianese».

«Tra variazioni del piano di gestione dei rifiuti da parte dell’amministrazione regionale ed annunci eclatanti, negli ultimi anni nulla è stato risolto e Giugliano resta la terra dell’abbandono, inclusa in quei siti che, con decreto ministeriale del 2013, sono stati esclusi dall’elenco dei SIN, tornando nella competenza della Regione, palesemente colpevole di ritardi ed inefficienze».

«Appartiene al territorio di Giugliano anche il sito denominato “area vasta”, sede di numerose discariche tra le più pericolose d’Europa (tra cui Resit, Novambiente, Masseria del Pozzo e San Giuseppiello) oggetto dei progetti di bonifica e riqualificazione affidati al commissario De Biase, che ha ricoperto questo ruolo dal 2010 a fine 2019. Purtroppo alla scadenza del commissariamento, il 16 dicembre 2019, è subentrata nella gestione la Regione Campania e lo stato incompleto delle bonifiche insieme ai contenziosi in corso per gli espropri effettuati ai terreni della camorra sono un campanello d’allarme che possa vanificarsi il lavoro finora svolto».

«In questa ennesima interrogazione, chiedo al ministro di esercitare il potere sostitutivo, previsto in caso di inadempienza degli enti locali e sollecito la riconversione dei siti in questione da SIR a SIN, per mettere in atto un’opera efficace di monitoraggio, contrasto ai roghi e ad azioni di sciacallaggio, attuazione e completamento delle ulteriori bonifiche».

«Io non mi arrendo, e per la nostra terra martoriata continuo a chiedere risposte».

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