L’Atalanta è una vera e propria macchina da guerra inarrestabile.
La facilità di calcio e di interpretazione tattica degli uomini di Gasperini è diventata una delle inossidabili certezze di questo campionato italiano. Nemmeno un Napoli tutt’altro che arrendevole è riuscito a completare l’ardua missione di “rubare” punti ai bergamaschi.
Attualmente la corazzata neroazzurra è, di gran lunga, la squadra più in forma del campionato e, per lunghi tratti di partita, appare quasi invincibile agli occhi di chi guarda… specie nel secondo tempo.
L’Atalanta post-Covid è un Diesel. L’inizio partita è sempre dedito allo “studio” dell’avversario, quasi come per invogliarlo ad attaccare e perdere energie nei primi 45 minuti. Anche ieri, nel primo tempo, nonostante il risultato rimanesse inchiodato sullo 0-0; la squadra di Gasperini appariva sorniona, attendista e, spesso, ha dovuto arretrare il proprio baricentro per arginare le manovre partenopee.
Gli uomini di Gattuso hanno dominato dal punto di vista del possesso ed hanno saldamente tenuto il comando del gioco con l’Atalanta che, invece, preferiva temporeggiare e affidarsi a qualche spunto del mai domo “Papu” Gomez. Un po di paura al 26′ quando Ospina è dovuto uscire in barella dopo un duro colpo subito in mischia che lo ha costretto a lasciare la porta al compagno Meret; poi null’altro.
Se il primo tempo aveva assunto le tinte azzurre, specie dal punto di vista tattico, nella ripresa la musica cambia.
Il ritmo dei bergamaschi sale incessantemente e i secondi 45 minuti di gioco divengono un’ennesima prova di strapotere calcistico della squadra di Gasperini.
Papu Gomez diviene imprendibile per la difesa partenopea ed è proprio lui a confezionare un cross al bacio per la testa di Mario Pasalic che sblocca il risultato. L’1-0 spaventa gli uomini di Gattuso che si intimoriscono e arretrano pericolosamente lasciando all’Atalanta la possibilità di palleggiare e di esprimersi come meglio crede.
Il secondo gol, infatti, è una delle più classiche azioni targate Atalanta. I movimenti di attaccanti e centrocampisti permettono una copertura perfetta del centro area governato da Meret, lasciando spazio agli inserimenti dei due esterni che, liberi dalle marcature, confezionano il gol che chiude la partita. Castagne, da destra, trova l’inserimento di Gosens, dalla sinistra, che impatta perfettamente e sigla il suo nono gol in stagione. Numeri esorbitanti considerando che il tedesco gioca praticamente da terzino.
Il Napoli reagisce, trova il gol con Milik ma viene annullato, poi deve arrendersi. La vittoria dei bergamaschi al Gewiss Stadium, non è assolutamente per demeriti del Napoli, ma per l’incredibile cambio di ritmo imposto da Gasperini da un tempo all’altro. Gli uomini di Gattuso hanno giocato bene ma, attualmente, nessuna squadra sembra capace di fermare l’Atalanta.
Quella del secondo tempo sembra diventata una regola vitale del gioco dell’Atalanta. Negli otto gol segnati, in tre partite; sei sono state messe a referto nel secondo tempo. Attenendoci solo ai primi tempi, i bergamaschi avrebbero potuto collezionare solo 2 punti in 3 partite… invece hanno sempre saputo rimontare vincendone 3 su 3.
Cambio ritmo, capacità di cambiare l’interpretazione delle partite e dosare le energie. Questa, in breve, è la regola del secondo tempo imposta dall’Atalanta.