Da uno studio di Confesercenti Campania relativamente al primo semestre 2020 viene fuori una fotografia impietosa della Campania e dei quella che doveva essere la ripresa economica sovrastimata dal governo centrale. Perdite per 20 mld di euro; 47mila aziende verso la chiusura, con una perdita complessiva di oltre 140mila posti di lavoro. Questi i dati che vengono fuori dall’indagine dell’Associazione di categoria guidata da Vincenzo Schiavo. Ma la crisi profonda che sta attraversando il comparto produttivo regionale riguarda anche il settore artigianale ed in maniera particolare quello orafo che da sempre rappresenta l’eccellenza del made in Italy. “I dati di Confesercenti – spiega Gianni Lepre, Segretario Generale di OroItaly ed opinionista economico del TG2, fotografano una realtà estensibile a tutti i comparti produttivi regionali, dopotutto non abbiamo assistito alla ‘best practice’ della messa in sicurezza delle filiere, ma solo propaganda che poi ha condotto alla passerella degli Stati Generali. Lo studio di Confesercenti dimostra come la crisi sia profonda e radicata nel tessuto sociale delle varie aree geografiche del nostro Paese che seppure hanno vissuto univocamente un lockdown dovuto alla pandemia sanitaria, hanno pooi avuto modalità e prerogative diverse per rialzare la testa oltre che le saracinesche”. “IL settore orafo – ha poi concluso Lepre – vive un momento nel quale le priorità sono diverse, e questo è il motivo per cui non ha ricevuto il riguardo che meritava vista anche l’importanza di filiera e indotto”. A fare eco a Gianni Lepre il presidente di OroItaly Salvio Pace: “Ci saremmo aspettati ovviamente di più dalle manovre dell’esecutivo, e non solo perché il nostro settore è strategico nell’economia internazionale del lusso, ma almeno come bandiera del Made in Italy. Alle scarsissime risorse destinate, per molti di noi anche irraggiungibili, si aggiungono gli studi di settore che ci riportano un orizzonte scuro, privo di quella luce che era stata promessa”. Pace ha poi concluso: “Al governo centrale chiediamo nuovamente coraggio, la componente che è mancata ed ancora manca nelle manovre per risollevare l’economia tricolore. Il settore orafo, al pari di quello del Food non solo rappresenta il Made in Italy, ma può rappresentare una leva importante che ci tiri fuori dal baratro economico nella quale siamo finiti grazie all’inadeguatezza di molte scelte”.