Si è svolta ieri, in diretta su Rai 3, la cerimonia per il Premio Strega 2020 e a trionfare è stato Sandro Veronesi con il suo libro “Il Colibrì” (La neve di Teseo).
Non sembravano esserci troppi dubbi sulla vittoria di Veronesi, dato come grande favorito alla vigilia della premiazione.
In testa durante tutta la serata, Sandro Veronesi ha voluto commentare la sua seconda vittoria al Premio Strega (la prima risale al 2006 con Caos Calmo) ringraziando tutti con un breve discorso:
“Sto pensando alla mia famiglia; ai miei figli; a mia moglie, ai miei fratelli. Sto pensando al mio editore, a Elisabetta Sgarbi, a Umberto Eco che è stato così generoso da fondarla questa casa editrice. Sto pensando agli amici che mi hanno sostenuto, che hanno votato il libro. Sto pensando all’uomo nuovo, che poi è una donna. A tutte le persone nuove che ci sono e a tutte le navi in mare”
La seconda vittoria di Veronesi allo “Strega” lo porta nell’olimpo degli scrittori italiani. Solo Paolo Volponi, nel 1965 con “La Macchina Mondiale” e nel 1991 con “La strada per Roma” era riuscito nell’impresa di vincere due Strega durante la sua carriera letteraria.
Si accontenta del secondo posto Gianrico Carofiglio, anche questo risultato era ampiamente pronosticabile, con “La misura del tempo” (Einaudi). Al terzo posto si posiziona l’unica donna qualificata per la finale di quest’anno, Valeria Parrella. La scrittrice di “Almarina” (Einaudi) completa il podio e porta alla propria casa editrice un soddisfacente 2 su 3.
Gian Arturo Ferrari e il suo “Ragazzo Italiano” (Mondadori) si posizionano al quarto posto. Chiudono il sestetto Daniele Mencarelli e Jonthan Bazzi.
La cerimonia si è svolta in un Museo Etrusco di Villa Giulia semi deserto, senza il grande pubblico degli anni scorsi, ma con una kermesse che ha tenuto fede alle aspettative. La strana e inusuale aria che si respirava nel Museo è stata sottolineata che da vari protagonisti della serata.
“Fa un bell’effetto perchè un mese fa non ci saremmo aspettai di fare un evento così. Mi da l’idea di un nuovo inizio con magari più consapevolezza” ha commentato Carofiglio.
“Qui si sente che è passata la pandemia ed è giusto si senta perchè abbiamo sofferto” sottolinea la Parrella. “Mi sembra più umano. Era davvero una bolgia. Le persone adesso si parlano , niente spintonate. E’ paradossale vedersi mascherati. C’è una calma strana” commenta la Sgarbi. “Sono più abituato alle cose vuote, da tre mesi. Non mi fa tanta impressione” sottolinea Veronesi.
Nonostante tutto, l’arte e la letteratura hanno vinto.