Ingenito Abbac: Turismo Abbandonato, Campania Sicura Solo Una Cornice Senza Contenuti. Serviva Strategia Ma Zero Promozione E Iniziative

Liquidità per trasformare quel credito di imposta derivante dal bonus vacanza? E’ impossibile in Campania, nessuna banca ed istituto finanziario regionale ha voluto sinora siglare un accordo per consentire alle imprese extralberghiere che possono accettare i bonus vacanza,  varati dal Governo, e offerti alle famiglie con Isee fino a 40.000 euro annui. L’Abbac GuestItaly denuncia questo paradosso. “In sede di conversione in legge, avevamo chiesto  ai parlamentari di modificare il decreto del Governo ed estendere il bonus alle strutture ricettive extralberghiere non professionali come bed and breakfast e case vacanze non imprenditoriali, che sono rimaste escluse – dichiara il presidente Abbac GuestItaly Agostino Ingenito – Gli affittacamere ma come i villaggi e gli ostelli, che pure potrebbero accettarli, ci hanno chiesto di sapere in che modo poter convertire quel credito di imposta, ci siamo imbattuti in secchi no e forse di banche ed istituti finanziari ma nessuno ha sinora voluto sottoscrivere un accordo, anche indicando una commissione ragionevole. Siamo delusi dal Governo come dalla Regione che invece avrebbe potuto fare la differenza in questa situazione, mettendo a disposizione quei fondi destinati con un contributo una tantum alle imprese, oltre a quelli tradizionalmente destinati ai Comuni per eventi e sagre, per erogare un bonus vero, spendibile subito, e destinato in primis ai corregionali e ai viaggiatori italiani per attuare quel turismo di prossimità tanto sbandierato. Eppure – commenta Ingenito – Quella “Campania Sicura” avrebbe potuto fare la differenza nella promozione turistica regionale ma nessun piano strategico è stato lanciato per valorizzare questo nostro brand ed incentivare quei flussi turistici possibili. Non c’è al momento uno spot o un’iniziativa promozionale lanciata dalla Regione nè facilitazioni in merito alla giungla di app locali per accedere a lidi balneari, e del tutto assenti gli enti culturali che si sono solo limitati ad aprire i siti senza individuare possibili sinergie per attirare eventuali flussi. Abbiamo perso un’opportunità, per una stagione che avevamo già dichiarato ormai compromessa. Per evitare il tracollo definitivo, stiamo cercando di aiutare molte strutture ricettive extralberghiere a sospendere per sei mesi le scie amministrative, per cercare di ridurre l’impatto di tari e tributi speciali che gli enti locali hanno solo rinviato. Ai Comuni avevamo chiesto di attuare un addendum agli accordi territoriali per favorire eventuali crediti di imposta e detassazioni per i proprietari per ridurre  i canoni di locazione e per promuovere locazioni transitorie con aliquote ridotte ma anche in questo caso nessuno ci ha ascoltati. Intanto dal decreto rilancio appena approvato, ci viene confermato che restano invariati i reati penali in caso di ritardato versamento della tassa di soggiorno che i Comuni non hanno sospeso malgrado abbiano avuto un ristoro dal Governo. Siamo alla farsa, per un turismo lasciato alla deriva ed una filiera che è già a serio rischio implosione con conseguenze sociali ed economiche disastrose. Per questo motivo come associazione di categoria non accoglieremo nessun invito a incontri e riunioni politiche in campagna elettorale- commenta il presidente Agostino Ingenito

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