Diciamolo chiaramente. Il Milan post Coronavirus è una squadra con la S maiuscola.
Ovviamente, siamo ancora ben lungi dal poter rivedere qualcosa di minimamente somigliante alle grandi corazzate rossonere del passato, eppure, ad oggi, questo Milan è tra i migliori degli ultimi 10 anni.
Dopo la sonora batosta subita, mesi fa, contro l’Atalanta, dove il diavolo ha raggiunto il punto più basso che poteva raggiungere, è scattato qualcosa nell’orgoglio dei giocatori rossoneri.
Non parliamo solo dell’arrivo di Ibrahimovic che, a 38 anni, ha dimostrato ancora una volta quanto possa essere leader nel rettangolo da gioco. In una squadra che spesso appariva spaesata, sfiduciata e senza voglia serviva un elemento ricco di carisma e voglia di vincere come lo svedese, ma c’è di più.
La vittoria di ieri, contro il Parma, ha dimostrato come il Milan stia diventando un ingranaggio perfetto. Non c’è solo Zlatan, non c’è solo Theo Hernandez, per distacco il miglior terzino che possiamo trovare in Serie A; tutti sono indispensabili partecipi delle manovre rossonere.
Forse la rivoluzione rossonera ha un solo nome e cognome: Stefano Pioli.
L’allenatore ha donato identità e motivazioni alla squadra, partendo dal valorizzare ogni singolo elemento della rosa. Pioli venne acquistato come “normalizzatore”, un traghettatore obbligato a portare il Milan in acque tranquille, ma oggi è qualcosa di più.
A Firenze, Stefano Pioli ha affrontato al meglio il periodo più difficile della storia della Fiorentina; con Lazio e Inter ha sempre rispettato gli obiettivi prefissati, salvo gli scivoloni in neroazzurro.
Pioli non è uno sprovveduto e sapeva fin dall’inizio che quella che aveva in mano, era una rosa che poteva competere contro tutti. Kessiè è diventato imprescindibile e si sta mostrando a livelli simili a quelli di quando giocava con l’Atalanta, Rebic è un punto fermo, Chalanoglu e Castillejo si sono improvvisamente riscoperti leader talentuosi della squadra.
Dopo il Covid il Milan è la seconda squadra che ha raccolto più punti e lo ha fatto nonostante gli incroci con le grandi. Ha demolito la Lazio; ha rimontato la Juventus; ha lottato e pareggiato contro il Napoli; ha annichilito la Roma. Sette risultati utili consecutivi e, attualmente, piazzamento di Europa League conquistato.
Pioli ha ridato forma al Milan, peccato che sarà tutto vano. Il Milan ha scelto Rangnick per la prossima stagione e probabilmente cambierà anche lo staff.
Ad oggi la domanda sorge spontanea… era necessario? Vedendo il Milan di Pioli all’opera, la risposta sembrerebbe tendente al no.