Un confronto serrato quello tra il direttore del Quotidiano del Sud Roberto Napoletano ed il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano che a Tg2 Post hanno dimostrato come l’aria fritta della politica sia oramai una certezza di fronte alle emergenze nazionali di qualsiasi tipo. Nell’ambito del format di RAI2 il direttore Napoletano ha sottolineato al ministro Provenzano tutti i buchi neri di un’azione di governo che ha tragicamente abbandonato il Sud del Paese, tornando a renderlo zavorra di un Nord che comunque annaspa nel dramma sanitario ed economico legato al Covid-19. Di rimando il titolare del dicastero preposto si è limitato a sciorinare intenzioni e promesse che non vanno al di là di una campagna elettorale permanente. Sulla questione è intervenuto anche il prof. Gianni Lepre, opinionista economico del TG2 RAI: “Lo dico da tempo quello che il direttore Napoletano ha sottolineato al ministro Provenzano, lo continuo a sostenere, con il massimo menefreghismo di chi è deputato, per Costituzione e Morale, a garantire diritti e doveri del Popolo sovrano. Che il Sud sia il motore dell’Italia è fuori da ogni dubbio o discussione, basti pensare alla localizzazione delle eccellenze del Made in Italy e a tutto quello che il mondo ci invidia. Dalla moda al food quasi tutto parla meridionale, e senza rispolverare l’antica questione giolittiana, il tutto si può sintetizzare dicendo che il Meridione è la fucina delle idee ed il Settentrione l’industria che mette in pratica”. Lepre ha poi continuato: “Nonostante questa simbiotica filiera nazionale che di per se sembra perfetta, alcune perverse manovre politiche dettate da logiche elettorali e da lobby di potere, hanno spaccato il nostro Paese in due rendendo sempre più profonda la ferita e costringendo il Mezzogiorno ad una depauperazione quotidiana di economie, energie, intelletti e voglia di fare”. Lepre ha poi concluso: “Il ministro Provenzano viene dal profondo sud, e nonostante ciò, continua a credere alle favole ed a crogiolarsi in misure e decreti governativi che da una parte mettono e dall’altro tolgono, dopotutto è troppo bello aver sempre pieno un bicchiere al quale si è praticato un piccolo foro all’estremità.”