Il Grande Rischio. La Grande Chance. Il Piano per trasformare il Paese. La portata degli obiettivi che si prospettano per l’Italia, colpita al cuore dal Covid-19 ma soccorsa da risorse europee straordinarie, mai avute a disposizione prima, genera dibattiti dappertutto. A cominciare da sedi diventate nei decenni un classico per i tempi della canicola agostana, come il Meeting di Rimini. Meeting apertosi con un intervento dell’ex Presidente della Bce, Mario Draghi, che ha subito ‘bucato lo schermo’. “Bisognerebbe ragionare con pacatezza su quello che ha detto Draghi”, ammonisce Anna Lepre, Direttore del Centro Studi di Lepre Group, che prova a tracciare uno scenario possibile per le prossime settimane, a detta di molti decisive per il futuro dello Stivale. “C’è che in questo Paese tutto si strumentalizza – continua Anna Lepre. Se Draghi parla di politica, si capisce subito che è perché si propone come guida alternativa per un prossimo governo. Se dice, come ha detto, che bisogna distinguere debito buono da debito cattivo, si dà per scontato che lo abbia fatto per dare una randellata agli attuali timonieri. Insomma, se apri bocca per dire cose sensate, non vieni valutato per il contenuto del tuo messaggio, ma per le finalità recondite che staresti coltivando. Il piano di Draghi, in buona sostanza, va bene ma deve guardare ai giovani, a come renderli protagonisti di una nuova stagione di crescita. Proprio per questo, l’ex Governatore invita a utilizzare con appropriatezza le risorse europee, evitando di scaricare ulteriori oneri sulle nuove generazioni. Ed è sacrosanto destinare maggiore attenzione e risorse alla formazione, in un disegno di sviluppo in cui la sostenibilità, la riconversione green e la digitalizzazione siano altrettanti pilastri di interventi che interagiscano tra loro”. Lepre ha poi analizzato il troppo poco Sud che emerge dalle politiche dell’esecutivo: “Che ci sia stata una svolta rispetto al passato, almeno a parole, non v’è dubbio. Ma nei fatti le cose continuano a procedere in maniera diversa. La Svimez ha dimostrato, dati alla mano, che le risorse spese per l’emergenza sono state indirizzate al Centro-Nord molto più che al Mezzogiorno. Lepre ha poi concluso: ” Bisogna assolutamente cambiare direzione. Se l’Italia vuole finalmente recuperare livelli di maggiore produttività e competitività di sistema, deve cominciare a farlo ripartendo da Sud”.