E’ spaventato il ministro Patuanelli dall’enormità delle richieste di accesso al Fondo Centrale di Garanzia che hanno superato il milione. Una liquidità per oltre 71 mld di euro quella garantita dallo Stato che però non è sufficientea riavviare il motore Italia, anche in considerazione del dato reale di chi effettivamente riesce ad accedere al Fondo Centrale di Garanzia tanto sventolato da Patuanelli e compagni. “Non sono mai stati i numeri a spaventarci – esordisce Salvio Pace, presidente di OroItaly l’associazione cheriunisce gli orafi campani e non solo – ma le modalità dell’accesso che, inverità, risultano essere peggiori rispetto a quelle tradizionali dinegazionismo a discrezione delle banche”. Pace ha poi continuato: “In effetti, e la nostra categoria ne è un esempio, pur appartenendo all’eccellenzadel made in Italy, molti di noi non si trovano nelle condizioni di accedere al fondo di garanzia. Noi siamo artigiani, non produciamo acciaio, ne automobili,ed abbiamo grosse difficoltà a parametrarci con gli incentivi di cui parla il ministro Patuanelli”. Fa eco al presidente Pace anche il segretario generale dell’Associazione degli Orafi Gianni Lepre: “L’idea del governo di raccogliere i rimasugli dei precedenti decreti unendoli poi ad altrefrattaglie economiche derivanti da plusvalori spacciandoli per aiuti destinatiperò solo ad alcune imprese rientranti nei canoni e nei parametri indicatinelle rispettive misure, non è certo il modo di risolvere il problema, anzi, lo si amplifica in quanto due sono le ipotesi: o l’esecutivo non conosce iltessuto industriale italiano, o pensa che le imprese siano così stupide da credere in un rilancio propositivo del made in Italy attraverso la propaganda e 4 spiccioli”. Lepre poi ha concluso: “Eh si, perchè noi stiamo parlando della classica goccia nel mare, la quale si assottiglia sempre di più a seconda della regolamentazione sull’erogazione. Il ministro è spaventato perl’ingente quantità di domande? Io, fossi al ministro Patuanelli, sarei spaventatissimo dai dati di quante aziende in effetti accedono al credito, e quante restano fuori per gli stupidi ed insensati paletti imposti. Sono quei paletti che genereranno il default, non le idee: quelle non hanno mai ucciso nessuno”.