Su iniziativa del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, nei giorni scorsi il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha incontrato una delegazione di ResQ – People Saving People, guidata dal Presidente Onorario Gherardo Colombo e dal Presidente Luciano Scalettari.
Dall’incontro è nata la comune volontà di avviare una fattiva collaborazione fra l’Associazione umanitaria e la città di Napoli: «Abbiamo dato il benvenuto a ResQ nella nostra città», ha dichiarato il Sindaco Luigi de Magistris. « e come Amministrazione intendiamo dare pieno appoggio all’impegno di ResQ volto a mettere in mare una nave con l’obiettivo di soccorrere e mettere in salvo i migranti naufraghi nel Mediterraneo Centrale. Riteniamo importante ed essenziale il coinvolgimento della popolazione, le tante espressioni dell’associazionismo e della società civile. Come città di mare che dell’accoglienza ha fatto una sua bandiera andremo a individuare modalità atte a promuovere il progetto».
«Come già detto, per noi», continua de Magistris, «si tratta della prosecuzione ideale di un percorso di solidarietà e accoglienza verso i migranti che provengono da guerre, persecuzioni, estrema povertà iniziato da diversi anni, che ha già visto la mobilitazione ideale e concreta della popolazione napoletana e delle sue istituzioni cittadine. Perciò è quasi naturale per noi candidare Napoli, con la sua società civile e il suo Porto, a essere la città che accoglie ResQ per esserne il punto di riferimento e la base di appoggio».
L’avvio di questa collaborazione si concretizzerà nelle prossime settimane in una serie di iniziative, parte di un progetto comune «perché ha concluso Luigi de Magistris, «nessuno deve più morire nel nostro Mare Mediterraneo».
Dall’incontro del Sindaco di Napoli con gli esponenti dell’organizzazione umanitaria è emersa la comune valutazione di quanto sia importante diffondere nei territori la cultura dell’aiuto e il dovere imprescindibile e non negoziabile di trarre in salvo le vite umane in difficoltà, a prescindere dai luoghi di provenienza e dalle ragioni per cui le persone sono costrette a emigrare, come pure sulle modalità di accoglienza: una vita umana salvata vale più di tutte le questioni che si possono aprire o discutere, sul “prima” o sul “dopo”.