Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, sotto il
coordinamento della Procura della Repubblica partenopea, ha eseguito,
tra le province di Napoli, Ravenna, Piacenza e Caltanissetta, un
sequestro preventivo di beni del valore di 7.400.000 euro, disposto dal
GIP del Tribunale di Napoli a carico di tre società e due imprenditori
coinvolti in un complesso sistema di frode fiscale.
Le indagini sono state condotte dai finanzieri del I Gruppo che, partendo
da “alert” di rischio generati dal sistema postale di Napoli riguardanti
l’anomalo utilizzo di alcuni conti correnti, sono riusciti a disvelare il
disegno criminoso ideato da due imprenditori, uno napoletano e l’altro
della provincia di Ravenna, operanti nel settore della carpenteria
metallica. Agli indagati vengono contestati i reati di emissione ed utilizzo di fatture
per operazioni inesistenti attuati attraverso la costituzione di numerose
aziende di settore operanti su tutto il territorio nazionale, con commesse
da imprese perlopiù del nord Italia e dell’Est Europa.
Alle società realmente esistenti venivano affiancate diverse società di
“comodo” costituite solo sulla carta allo scopo di emettere fatture per
operazioni oggettivamente inesistenti. In tal modo, si creavano ingenti crediti IVA, nonché l’abbattimento
dell’imposizione fiscale grazie alla contabilizzazione di costi fittizi.
Nel complesso, il sodalizio criminale, che dal 2010 al 2018 aveva
prodotto oltre 100.000.000 di euro di scambi commerciali solo apparenti,
aveva utilizzato anche altre 33 persone e 28 società intestate a “teste di
legno”, che hanno concorso, a vario titolo, alla maxi frode fiscale.