Bombe a Ponticelli, nasce ‘Comitato di liberazione dalla camorra’

Ponticelli è Napoli, Ponticelli è l’ Italia. Illuminiamo il buio dei
quartieri della zona Orientale della città. Abbattiamo i muri che
tracciano il confine di Napoli al parcheggio Brin e alla Stazione
centrale. La zona Orientale è Napoli. Tre bombe e una ‘stesa’ in 72
ore. Strade, piazze, rioni, condomini trasformati in campi di
battaglia con attentati e agguati. Commercianti, abitanti, una intera
comunità ostaggio della paura e della violenza. All’emergenza
criminale, ai bombaroli del terrore camorrista rispondiamo con la
mobilitazione, dobbiamo evitare che ci siano altre vittime innocenti
come è stato Ciro Colonna, il ragazzo ucciso il 7 giugno del 2016 in
via Decio Mure Console Romano, ex Lotto 0. Sangue innocente che ci
ammonisce e ci chiede di dare subito e con forza una risposta. La
camorra è il problema più drammatico di Napoli e ne condiziona
tragicamente la vita quotidiana e le possibilità di normalità e di
sviluppo. È una guerra. Ponticelli resiste e combatte insieme. Alziamo
la testa. Ci siamo incontrati al Polifunzionale ‘Ciro Colonna’ in via
Curzio Malaparte con associazioni, gruppi di volontariato,
cooperative, educatori, animatori, formatori, chiesa, università,
società civile, esponenti delle istituzioni, parlamentari. Ci siamo
guardati negli occhi e raccontato le nostre storie collettive. Non è
più paura, ma angoscia, inquietudine, spaesamento. La deflagrazione,
il rumore sordo, la cortina di fumo che annebbia e ammorba. Siamo più
forti. Siamo di più. Usciamo sul territorio. Entriamo dentro i luoghi
del terrore. Riprendiamoci Ponticelli. Per organizzare la speranza,
per costruire risposte immediate abbiamo deciso di costituire un
tavolo permanente di consultazione e di dar vita alla nascita del
Comitato di liberazione dalla camorra. Ci schieriamo contro il potere
e la cultura camorrista. Ora è il tempo delle risposte. Tutti, nessuno
escluso, sono chiamati a prendersi le proprie responsabilità. Basta
connivenze, convivenze e convenienze. Chiediamo al Governo, al
Prefetto di Napoli :

1) Presenza quotidiana delle forze dell’ordine sul territorio.

2) Attivazione delle telecamere di videosorveglianza

3) Scuole aperte d’estate con campi per bambini, adolescenti e
contrasto alla povertà educativa.

4) Recupero, riapertura e attivazione degli spazi sociali, culturali e
degli impianti sportivi

5) Varare il ‘Piano per il futuro’. Guardando al Recovery plan :
Rilancio economico, sociale, culturale attraverso investimenti e
implementazione di un piano straordinario per il lavoro per arginare
la deindustrializzazione (vicenda Whirlpool)

Il Comitato di liberazione dalla camorra nei prossimi giorni avvierà
una serie di iniziative pubbliche sul territorio, nei luoghi dove
vivono e si combattono gli uomini delle organizzazioni criminali. “Chi
sa parli”, dobbiamo sconfiggere paura e omertà ma abbiamo bisogno per
questo che governo e istituzioni facciano la loro parte. Noi che
abitiamo nella periferia Est di Napoli, non siamo figli di un Dio
minore, non vogliamo vivere in una terra di nessuno. Non si può
chiedere il coraggio ai cittadini se contemporaneamente lo Stato non
garantisce sicurezza, servizi, formazione, lavoro, sviluppo.

TerradiConfine, ArciMovie, Casa del Popolo di Ponticelli, Libera
Ponticelli, Libera Volla, Ass. Gioco immagine e parole, Ass. Renato
Caccioppoli, Ass. Art33, Ass. Vivendo Ponticelli, Cooperative Sepofa,
Libera Campania, Chiesa beata Vergine di Lourdes, Giovani del
Vesuviano, Figli in famiglia, Fondazione Famiglia di Maria, Ippolito
Braccini, assessore municipale al verde, Patrizia Sannino, assessore
municipale alle politiche sociali, Stefano Marzatico e Antonio di
Costanzo consiglieri municipali, Fai antiracket Ponticelli, Società
mutuo soccorso operaio Barra, Gino Napolitano presidente consulta
associazioni, Noi@Europe, professore Stefano D’Alfonso, i parlamentari
Sandro Ruotolo e Vincenzo Presutto.

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