Lusciano. Razzia di catalizzatori dalle auto in sosta. 2 soggetti finiti nel mirino dei Carabinieri

È una guerra senza esclusione di colpi quella ingaggiata dai Carabinieri della Compagnia di Aversa nel contrasto dei delitti che offendono il patrimonio ed in particolare dei furti su autovettura e di parti di esse.

Solo pochi giorni fa, ad Aversa, a finire in manette per mano dei Carabinieri sono stati altri 3 giovani autori di un furto all’interno di una mini car in sosta.

Pur tuttavia, quello dei furti dei catalizzatori sulle auto in sosta non è un fenomeno solo nostrano, i relativi dati registrano un preoccupante aumento che non conosce confini: dagli USA alla Gran Bretagna, passando per Francia e Spagna fino al sud Italia.

Un mercato del malaffare davvero fruttuoso dal momento che è un gioco da ragazzi per i ricettatori quello di sezionare i pezzi alla ricerca del platino, del palladio e del rodio contenuti negli impianti. Se poi pensiamo che un grammo di Rodio è quotato circa 400 euro, mentre il Palladio vale circa 82 euro, il conto è presto fatto: ogni pezzo rubato può rendere dai 100 ai 400 euro.

57 catalizzatori per un valore stimato di circa 25.000€: tale è il bilancio della brillante operazione condotta dai militari della Stazione di Trentola Ducenta, coordinati dalla Compagnia di Aversa.

Era il tardo pomeriggio di oggi, all’interno del parcheggio del centro commerciale “Jambo”, quando due uomini sono stati notati aggirarsi, ciascuno a bordo del proprio mezzo, con atteggiamento furtivo. Purtroppo per loro, una pattuglia dei Carabinieri, impiegata nella specifica attività di contrasto al fenomeno, ha interrotto ogni velleità cogliendo i due, un 37enne napoletano con precedenti specifici ed un 42enne di Giugliano in Campania, subito dopo essersi scambiati il massiccio quantitativo di catalizzatori, pezzi che presentavano evidenti segni di taglio da smerigliatrice.  L’immediata perquisizione veicolare ha dato le conferme sperate: arnesi da scasso, cacciaviti e pinze, utilizzati senz’altro come “ferri del mestiere”.

Un’uscita infruttuosa quella dei due protagonisti della vicenda che oltre a vedersi sequestrare l’ingente bottino, gli arnesi da scasso ed i mezzi sui quali viaggiavano, sono stati deferiti all’A.G. con le accuse di ricettazione e di attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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