Dopo Io mai niente con nessuno avevo fatto e Immacolata Concezione — spettacolo che quest’anno, a grande richiesta, tornerà al Piccolo Bellini — finalmente in scena al Bellini l’ultimo lavoro di Vùcciria Teatro: David, una storia dalla forte valenza simbolica e dall’estetica raffinata che la compagnia ha presentato in prima assoluta nell’ambito del Napoli Teatro Festival 2020. «Sangue mio! Fratello mio! Lo vedi? Finalmente mi vedi? Questa mia preghiera per te, tu per sempre la porterai con te, fino a quando di te non resterà solo un buco, un solco profondo che dal tuo cuore getterà via tutto il sangue. E per questo tu mi amerai all’infinito. E mai più questa nostra carne potrà dividerci e senza timore, io sarò in te. Come il mare che si specchia nei tuoi occhi. Senza paura ci ricorderemo della nostra promessa e di quando noi abbiamo unito il tempo. Perché io sono te. Perché tu, sei me. Vieni qua, fratello mio. Vieni da me. Stiamo nascendo un’altra volta, sangue mio. Come il mare che si specchia nei nostri occhi». È con queste parole che Joele Anastasi racconta la genesi di David, uno spettacolo che nasce dalla sua storia personale, attraversando un doppio piano espressivo. Il lavoro si configura in primo luogo come la rappresentazione ideale e artistica di un fratello, ma soprattutto è simbolo di una grande assenza. Attraverso le vicende di una famiglia che ha cristallizzato la presenza di un posto vuoto ad una tavola in un’ingombrante icona, David si converte in un rito che incarna un atto iconoclasta, liquefacendosi in materia.
drammaturgia e regia Joele Anastasi
con Joele Anastasi, Federica Carruba Toscano, Eugenio Papalia, Enrico Sortino
aiuto regia Giuseppe Cardaci, Enrico Sortino
set designer Giulio Villaggio
light-designer Martin Emanuel Palma
foto Dalila Romeo
video Giuseppe Cardaci
coreografia Fertango
scenotecnica Alovisi
uno spettacolo di Vuccirìa Teatro
Produzione Fondazione Teatro Di Napoli – Teatro Bellini