“La Giornata Internazionale della Lingua Madre è stata istituita per sottolineare l’importanza dell’uso della lingua madre nell’insegnamento scolastico”. A ricordarlo è l’Associazione mondiale degli Esperantisti che anche quest’anno celebrerà la Giornata istituita dall’Unesco e giunta alla sua 24ª edizione. Tema dell’anno è “Educazione multilingue – una necessità per trasformare l’istruzione”.

I bambini, sottolinea l’associazione, “imparano meglio in una lingua che comprendono appieno, ma troppo spesso ricevono istruzioni in un’altra lingua che comprendono meno bene, se non del tutto. Di conseguenza, imparano poco, perdono interesse per l’istruzione e non riescono ad orientarsi adeguatamente nell’economia moderna”.

“Un recente studio della Banca mondiale – riportano gli esperantisti – ha rilevato che quasi al 37% degli studenti nei Paesi a basso e medio reddito viene insegnato in una lingua che non capiscono. I diritti linguistici e il diritto all’istruzione sono indissolubilmente legati. Rispettando tutte le lingue, si promuove l’unità tra diversità e comprensione internazionale. Inoltre, la diversità culturale e linguistica è alla base di società sostenibili”.

Le lingue, evidenzia l’associazione, “svolgono un ruolo importante nello sviluppo, se utilizzate per promuovere la diversità culturale e il dialogo interculturale. Attraverso le lingue, la cooperazione, l’istruzione, l’inclusione, il patrimonio culturale, la scienza e la partecipazione politica possono essere rafforzate. Tolleranza e rispetto sono le vie per questo tipo di sviluppo. Ancora più importante: attraverso l’uso delle lingue in modo efficace e comprensibile, vengono promosse l’istruzione, la partecipazione culturale e la prosperità economica”.

Ricordati i tre principi dell’UNESCO relativamente alla lingua e all’istruzione – Insegnamento nelle lingue native (basato sulle conoscenze esistenti); Educazione multilingue a tutti i livelli (uguaglianza) Educazione interculturale – gli esperantisti osservano che gli stessi “mirano allo stesso tempo a costruire un’istruzione di alta qualità e promuovere società pacifiche con pieno rispetto tra i suoi membri”.

Le lingue “trasmettono e preservano cultura e conoscenze, lo scambio culturale arricchisce tutti”.

Dunque, “come associazione che lavora per la risoluzione dei problemi linguistici nelle relazioni internazionali e la facilitazione della comunicazione internazionale”, l’Associazione Mondiale degli Esperantisti “si unisce all’appello dell’UNESCO rivolto a tutti i paesi per favorire la conservazione e la protezione di tutte le lingue usate dai popoli del mondo, tra cui le lingue indigene a cui viene data particolare attenzione nell’attuale Decennio dedicato alle lingue indigene”.

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