Sarà Agrigento la Capitale della Cultura italiana nel 2025. Ad annunciarlo è stato questa mattina il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. La Città dei templi si è imposta su Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia).
L’Italia, le parole del Ministro, è “una super-potenza culturale, in questo la storia ci ha baciato, dandoci un unicum di diverse civiltà, sedimentate sul nostro territorio”. Secondo il ministro, il nostro Paese può contare su “due grandi pilastri” per “fondare la propria crescita”: il primo è “il genio italico dell’impresa”; il secondo, appunto, “la cultura dei territori”, ha proseguito Sangiuliano auspicando che gli italiani di oggi siano “all’altezza della grande storia che è stata tramandata loro”.
A margine della presentazione della città vincitrice, Sangiuliano ha anche annunciato che, dal prossimo anno, oltre che la Capitale del Libro e la Capitale della Cultura, sarà nominata anche una “Capitale dell’arte contemporanea”.
“Le mie congratulazioni ad Agrigento, che con il progetto di valorizzazione del suo strepitoso patrimonio di bellezze si è aggiudicata il titolo di Capitale italiana della Cultura 2025”, le parole della Sottosegretaria alla cultura, Lucia Borgonzoni: “Un riconoscimento prestigioso, volano per lo sviluppo del tessuto economico e sociale del territorio. I miei complimenti a tutte le città finaliste per la qualità dei dossier presentati”.
“Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali” il dossier presentato da Agrigento, che si è imposta sulle altre città con questa motivazione: “Agrigento assume come centro del proprio dossier di candidatura la relazione fra l’individuo, il prossimo e la natura, coinvolgendo l’isola di Lampedusa e i comuni della provincia e ponendo come fulcro il tema dell’accoglienza e della mobilità. Il progetto risponde in modo organico all’obiettivo di presentare a un pubblico vasto un programma di grande interesse a livello territoriale, ma anche nazionale e internazionale”. La città vincitrice, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità.
Il titolo di Capitale della cultura italiana torna dunque in Sicilia, dopo che nel 2018 era stata insignita del titolo Palermo.