I tirocini costituiscono un importante punto di partenza per permettere ai giovani di entrare nel mercato del lavoro. È quanto emerge da una nuova indagine Eurobarometro: quattro giovani intervistati su cinque (78%) hanno svolto almeno un tirocinio e per uno su cinque (19%) la prima esperienza lavorativa è stata un tirocinio. Sette persone su dieci (68%) hanno trovato un lavoro a seguito di un tirocinio e, di questi, più della metà (39%) ha firmato un contratto con lo stesso datore di lavoro, secondo quanto emerge dai dati.

I TIROCINI SONO UN’OPPORTUNITÀ PER IMPARARE E TROVARE UN LAVORO

Tra i giovani europei che hanno partecipato all’indagine, un’ampia maggioranza (76%) è sostanzialmente d’accordo sul fatto di aver appreso cose utili dal punto di vista professionale durante il tirocinio. Il 58% degli intervistati ha inoltre affermato che il promotore del tirocinio, o un’altra organizzazione coinvolta, li ha sostenuti nella ricerca di un lavoro.

L’importanza di questo apprendimento e di tale sostegno è evidente se si considera che la stragrande maggioranza dei giovani europei risultava occupata (68%) o stava proseguendo gli studi (18%) sei mesi dopo l’ultimo tirocinio, mentre solo il 6% era disoccupato.

Nel dettaglio: il 39% degli intervistati ha continuato a lavorare per lo stesso datore di lavoro, con un contratto a tempo determinato o a tempo indeterminato; il 26% ha trovato un lavoro presso un altro datore di lavoro (a tempo determinato o indeterminato); e il 4% è diventato lavoratore autonomo.

LA MAGGIOR PARTE DEI TIROCINI DURA MENO DI SEI MESI

Il numero di giovani che svolgono tirocini di lunga durata è diminuito rispetto all’ultima indagine Eurobarometro del 2013. Questa volta l’11% circa degli intervistati ha dichiarato che l’ultimo tirocinio era durato più di 6 mesi, 4 punti percentuali in meno rispetto al 2013 (15%). Il 52% dei giovani che hanno partecipato all’indagine ha effettuato più di un tirocinio e il 37% ha dichiarato di aver effettuato tirocini ripetuti presso lo stesso datore di lavoro.

LA MAGGIOR PARTE DEI TIROCINI ERA RETRIBUITA E DAVA ACCESSO ALLA PROTEZIONE SOCIALE

Dall’indagine emerge inoltre che più della metà (55%) dei giovani europei che hanno svolto un tirocinio ha ricevuto una compensazione finanziaria, un dato in aumento rispetto al 40% dell’indagine del 2013. Nel 70% di questi casi è stato il datore di lavoro a provvedere al pagamento della retribuzione o di altra compensazione finanziaria. Il 61% degli intervistati ha dichiarato di avere avuto accesso pieno (33%) o parziale (28%) alla protezione sociale durante il tirocinio.

ALTRI RISULTATI EMERSI DALL’INDAGINE EUROBAROMETRO

L’indagine mostra che la percentuale di giovani europei che svolgono tirocini in un altro paese è in aumento: più di un intervistato su cinque (21%) ha dichiarato di aver svolto almeno un tirocinio in un altro paese dell’UE, rispetto al 9% nel 2013.

Tra coloro che non hanno effettuato tirocini, il 36% ha dichiarato di non essere interessato, il 18% non è stato in grado di trovarne uno, il 16% si è detto poco informato al riguardo e il 10% non disponeva di risorse finanziarie sufficienti.

Tenendo conto che l’indagine non fornisce alcuna indicazione sulla situazione personale dei rispondenti, meno della metà (48%) concorda sostanzialmente sul fatto che i giovani provenienti da un contesto svantaggiato o migratorio hanno accesso alle stesse opportunità di tirocinio degli altri. Infine il 46% degli intervistati ritiene nel complesso che i giovani con disabilità non abbiano accesso alle stesse opportunità di tirocinio.

L’INDAGINE

L’Eurobarometro Flash ha esaminato la percezione dei giovani riguardo alla loro integrazione nel mercato del lavoro, con particolare attenzione ai tirocini. Tra il 15 e il 24 marzo 2023 sono state intervistate online 26.334 persone di età compresa tra i 18 e i 35 anni provenienti da tutti gli Stati membri dell’UE. La precedente indagine sui tirocini risale al 2013.

A causa dei diversi approcci adottati negli Stati membri dell’UE come pure di vincoli di tipo metodologico, non è sempre possibile differenziare i risultati di questo Eurobarometro Flash in base alle diverse tipologie di tirocini, come tirocini che rientrano nelle politiche attive del mercato del lavoro, tirocini che fanno parte dei programmi di istruzione e formazione formali, tirocini obbligatori per accedere a determinate professioni o “tirocini nel libero mercato” che non rientrano nei suddetti contesti.

Il confronto tra i nuovi dati e quelli emersi dall’indagine del 2013 consente di rilevare alcune tendenze, che vanno però interpretate con una certa prudenza, a causa delle differenze a livello di metodi e questionari utilizzati. Inoltre le medie calcolate per il 2013 includevano il Regno Unito, mentre era esclusa la Croazia.

La Commissione ha intrapreso un’analisi più completa di questa indagine Eurobarometro, che conterrà maggiori dettagli, anche a livello di Stati membri. I risultati dell’indagine, insieme a quelli di una recente valutazione, confluiranno nella preparazione di un’iniziativa della Commissione volta ad aggiornare il quadro di qualità per i tirocini, che sarà un risultato importante dell’Anno europeo delle competenze.

La raccomandazione del Consiglio su un quadro di qualità per i tirocini ha l’obiettivo di aiutare i giovani nella transizione dallo studio e dalla disoccupazione al lavoro mediante tirocini di qualità che ne migliorino le competenze e consentano loro di acquisire un’esperienza lavorativa. Integra altre iniziative della Commissione a sostegno dell’occupazione giovanile, come la garanzia per i giovani rafforzata.

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