Boom per i prodotti simbolo della Dieta Mediterranea come vino, pasta e ortofrutta fresca che salgono sul podio delle specialità italiane più vendute all’estero. L’analisi condotta da Coldiretti e Filiera Italia – partner di ITA0039 by ASACERT per il Protocollo di certificazione dei ristoranti italiani nel mondo – sulla base dei dati ISTAT sul commercio estero nel primo quadrimestre 2023, ha rilevato un incremento dell’11% per le esportazioni agroalimentari Made in Italy nell’anno corrente, un risultato senza precedenti.
Tra i principali Paesi: la Francia, con un balzo del 19% davanti alla Germania (+12%), alla Gran Bretagna (+12%) e agli Stati Uniti (+3%). A livello complessivo la Germania resta comunque, nel primo quadrimestre, il principale mercato di sbocco dell’alimentare con un valore di 2,6 miliardi davanti agli Stati Uniti con 2,1 miliardi, che superano la Francia che si piazza al terzo posto con 2 miliardi.
Nel mondo, il campione dell’export tricolore si conferma il vino per un valore di 7,9 miliardi di euro nel 2022, grazie ad una crescita del 10% delle vendite all’estero. Al secondo posto si piazzano la pasta e gli altri derivati dai cereali con 7,8 miliardi di euro, in terza posizione ci sono frutta e verdura fresche con 5,7 miliardi di euro di export, seguite dall’ortofrutta trasformata con 4,8 miliardi, formaggi a 4,4 miliardi di euro, l’olio extravergine di oliva a 1,8 miliardi, i salumi (0,9 miliardi).
La “fame” di prodotto italiano è, dunque, sempre più presente all’estero, un appetito che spesso è compensato attraverso la produzione e l’approvvigionamento di prodotti fake Italian. È salito, infatti, a 120 miliardi di euro il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo. E se, come abbiamo visto, gli Stati Uniti fanno registrare una crescita delle importazioni di prodotto agroalimentare italiano, anche grazie alla fine della controversia Airbus-Boeing, che durava da oltre 17 anni (+ 25% di dazi aggiuntivi sulle vendite verso gli Stati Uniti), dall’altro si classificano come il Paese dove le produzioni tricolore taroccate registrano i più elevati fatturati. Si parla di un valore di oltre 40 miliardi di euro. In pratica, solamente uno su sette dei prodotti agroalimentari che richiamano l’Italia e vengono venduti negli Stati Uniti proviene effettivamente dal Belpaese.
Se n’è parlato in occasione del più importante evento fieristico mondiale dedicato alle specialità alimentari, il Summer Fancy Food 2023 a New York, dove è stata inaugurata la prima esposizione del Made in Italy tarocco a tavola, con le più grottesche imitazioni delle specialità nazionali scovate negli Usa, che tolgono spazio e valore ai veri prodotti tricolore.
L’impatto globale del fenomeno dell’Italian Sounding è in crescita costante, si parla di più del 70% negli ultimi dieci anni. Attraverso la App gratuita ITA0039, arrivano dagli Stati Uniti segnalazioni su mozzarella “Casa Italia”, insalata “Buona Italia”, ma anche mortadella Milano, evidenti falsi degli originali prodotti nazionali italiani.
L’efficacia del sistema di certificazione messo a punto dai tecnici ASACERT è frutto della voluta semplicità, della trasparenza del processo e dei criteri scelti per garantire che il ristorante certificato possa rappresentare per i propri clienti una vera esperienza italiana a tutto tondo, dai prodotti, al menù, dal servizio alla valorizzazione del territorio. Tutti i ristoranti italiani nel mondo possono richiedere di essere certificati e fare la differenza nel panorama della ristorazione italiana nel mondo, per poter utilizzare il marchio ITA0039 | 100% Italian Taste Certification.
ITA0039 nasce per certificare solo i veri ristoranti italiani all’estero. Questa certificazione permette a chi ha deciso di aprire una attività di ristorazione all’estero, di essere riconosciuto come vero portavoce della cucina italiana. Sono tantissimi i proprietari di ristoranti italiani nel mondo che ogni giorno si impegnano per portare in tavola i migliori piatti della tradizione, realizzati con prodotti genuini importati direttamente dal Bel Paese, non senza doversi confrontare con la burocrazia doganale e prezzi di import sempre più alti. Questo panorama crea una contropartita, che vede molti altri operatori del settore, proporre ricette rivisitate e piatti realizzati con prodotti di dubbia provenienza, pur di far fronte alle spese in aumento.
Il fenomeno del falso Made in Italy ammonta oggi a 120 miliardi di Euro, con un aumento record del 70% nel corso dell’ultimo decennio: più di 2 prodotti italiani su 3 venduti nel mondo sono falsi.