Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato oggi un accordo senza precedenti, aprendo le porte della NATO alla Svezia in cambio del sostegno di Stoccolma all’adesione della Turchia all’Unione Europea. La notizia è stata resa pubblica dal segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, poche ore prima dell’inizio del delicato vertice dell’Alleanza a Vilnius. Questo accordo strategico è finalizzato a creare un’immagine di unità tra i paesi membri di fronte all’aggressione russa in Ucraina, ma allo stesso tempo, solleva questioni riguardanti le divergenze sulla tempistica per l’adesione dell’Ucraina e le tensioni causate dalla decisione dell’amministrazione Biden di fornire armi all’Ucraina.
Dopo un lungo incontro di più di due ore tra Erdogan, il primo ministro svedese Ulf Kristersson e Stoltenberg, è stato raggiunto un accordo storico. Durante la riunione, Erdogan ha collegato il suo sostegno all’adesione della Svezia alla ripresa del processo di adesione della Turchia all’UE. Questo accordo mette fine a una disputa che ha durato oltre un anno, caratterizzata dal veto imposto dalla Turchia sull’adesione della Svezia alla NATO. Ora spetta al Parlamento turco ratificare l’ingresso della Svezia nell’Alleanza, un passo considerato fondamentale per rafforzare la stabilità e la sicurezza nella regione orientale dell’Europa.
Secondo fonti turche, il protocollo per la ratifica dell’ingresso della Svezia sarà sottoposto al Parlamento turco “in tempi brevi”. Inoltre, l’accordo prevede un sostegno attivo da parte della Svezia all’adesione della Turchia all’UE, incluso l’allargamento dell’Unione doganale e la liberalizzazione dei visti. Il governo svedese ha anche concesso diverse garanzie, assicurando che non verrà fornito alcun supporto ai separatisti curdi del PKK e del YPG, che la Turchia considera organizzazioni terroristiche e richiede la loro estradizione. Inoltre, la Svezia si impegna ad eliminare ogni ostacolo commerciale o sanzione nei confronti della Turchia.
L’adesione della Svezia alla NATO era stata bloccata finora dalla Turchia, che riteneva che il paese scandinavo avesse una posizione troppo tollerante nei confronti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), un gruppo guerrigliero che ha iniziato una lotta armata contro lo Stato turco nel 1984 e che è considerato un’organizzazione terroristica dalla Turchia, dalla Svezia, dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti. Come parte dell’accordo, la NATO nominerà il suo primo “coordinatore speciale per l’antiterrorismo”, una richiesta del governo turco. La Svezia ha anche riformato la sua legislazione antiterrorismo, rendendo un reato penale l’appartenenza o il sostegno finanziario o in altro modo a organizzazioni terroristiche.
Nonostante la recente tensione causata dall’incendio del Corano davanti alla principale moschea di Stoccolma, l’avvicinamento dell’Svezia all’UE sembra aver soddisfatto Erdogan. Tuttavia, il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha sottolineato che eventuali ulteriori impegni dell’UE per incoraggiare Erdogan riguardano esclusivamente l’Unione Europea e non la NATO.
Questa apertura da parte della Turchia potrebbe essere collegata anche ai segnali provenienti dall’amministrazione Biden, che è pronta a sbloccare l’accordo per la fornitura di aerei da combattimento F-16 fabbricati negli Stati Uniti alla Turchia. Finora, l’accordo era stato ritardato a causa delle preoccupazioni di Washington che la sofisticata tecnologia radar dei caccia potesse finire nelle mani russe. Durante il vertice a Vilnius, il presidente Biden si incontrerà con Erdogan e ha già espresso la sua disponibilità a collaborare con lui per migliorare la difesa e la deterrenza nell’area euro-atlantica.
Infine, l’Ungheria, che deve ancora ratificare l’ingresso della Svezia nella NATO, ha assicurato in passato che non sarebbe stato l’ultimo paese a dare il via libera. Pertanto, è possibile che il governo ungherese segua l’esempio della Turchia, aprendo la strada all’adesione della Svezia alla NATO nel giro di poche settimane.
L’accordo raggiunto rappresenta una svolta storica per la NATO e l’UE, aprendo nuove opportunità di cooperazione e rafforzamento della stabilità nella regione. Ora resta da vedere come si svilupperanno gli sviluppi futuri e come influenzeranno il quadro geopolitico dell’Europa e dell’area euro-atlantica nel suo complesso.