Oltre 47.000 persone sono state evacuate in Cina a causa delle piogge torrenziali provocate dal tifone Doksuri, che ieri aveva costretto le autorità a diffondere un’allerta rossa. Le zone più colpite sono Pechino, dove sono state evacuate più di 27.000 persone, e Shijiazhuang, una grande città a 250 km a sud-ovest della capitale, dove le autorità hanno evacuato circa 20.000 residenti.
Al momento, nel sud-est del Paese, il vento sferza violento con raffiche fino a 50 metri al secondo. Le autorità hanno attivato il livello massimo di emergenza per i tifoni e ordinato l’evacuazione di oltre 200.000 persone.
Poco prima delle 10 del mattino di venerdì, si sono registrati forti venti e piogge copiose anche nelle città vicine, tra cui il capoluogo di provincia Xiamen e Putian, secondo l’emittente statale CCTV. Proprio a Xiamen i residenti hanno preferito rimanere in casa e nella città regna il silenzio mentre le strade sono deserte e gli uffici quasi tutti chiusi.
L’energia elettrica è stata interrotta in parte del Fujian, con ripercussioni su 250.000 famiglie, ha dichiarato la CCTV.
I voli a Xiamen e nella contea di Jinjiang, sono stati cancellati, mentre il trasporto ferroviario per i passeggeri è stato sospeso e nelle strade gli alberi vengono sradicati con una facilità sorprendente. Non sono state segnalate al momento vittime, ma si attende di vedere come evolverà la situazione nelle prossime ore mentre l’allerta è stata allargata ad altre 10 province che subiranno forti piogge e possibili disagi nei prossimi giorni. In particolare, nella provincia di Anhui, si teme per le possibili conseguenze sulle numerose piantagioni di mais, riso, cotone e soia.
Le Filippine rimangono il Paese più colpito al momento. Qui Il tifone ha devastato le province settentrionali con vento e pioggia feroci che hanno iniziato a indebolirsi solo nella giornata del 26 luglio. Quattro membri di una famiglia, la cui casa è stata sepolta da una frana, sono morti e migliaia di abitanti rimangono sfollati.
Un traghetto è affondato nei pressi dell’isola di Talim, non distante da Manila, dopo essersi ribaltato. A bordo vi erano almeno 66 persone, secondo quanto afferma la Guardia costiera, e almeno 26 di loro sarebbero morte. Ingenti danni si registrano anche nell’isola di Luzon, la più popolosa del Paese, che è stata tra le località più colpite. Allagamenti e almeno una dozzina di frane hanno interessato un area che comprende almeno cinque regioni.
Sono almeno 39 le vittime accertate questa settimana a causa del passaggio di Doksuri. Le autorità si aspettano che il bilancio delle vittime aumenti con l’arrivo di altri rapporti provinciali.
La Russia
Intanto almeno otto persone sono morte e altre 10 sono rimaste ferite in Russia dopo che alcuni alberi si sono schiantati su un campeggio durante un uragano che ha colpito ieri una regione a est di Mosca. Lo riferiscono le autorità. “Secondo le ultime informazioni, otto persone sono morte a Mari El a causa dell’uragano”, ha detto Yevgeny Maslov, sindaco della città di Yoshkar-Ola. Mari El è una regione russa situata a circa 750 km a est della capitale, lungo la sponda settentrionale del fiume Volga, e Yoshkar-Ola è la sua città più grande.