“Due mesi di inferno, portatemi in carcere”. La vicenda di un 36enne di Montoro, in provincia di Avellino, si è presentato ai carabinieri della locale Stazione autodenunciandosi per evasione pur di non subire la convivenza con la moglie nella stessa abitazione in cui era agli arresti domiciliari, ricorda un film di Totò.

In “Dov’è la libertà?”, il protagonista, Salvatore, interpretato dal Principe della risata, uccide un uomo che aveva corteggiato sua moglie e per questo trascorre vent’anni in prigione. Quando rientra nel mondo civile, viene accolto dai parenti della consorte ormai defunta e scopre molti spiacevoli retroscena, per cui decide che l’ambiente della galera è più sano e pulito.

Il 36enne irpino, invece, era indagato per spaccio di sostanze stupefacenti e da giugno scorso era ai domiciliari. Temendo che l’evasione non bastasse a trasferirlo in carcere, ha detto ai carabinieri che se fosse rimasto ancora in casa con sua moglie ci sarebbero state gravi conseguenze.

Un attimo dopo la formalizzazione della denuncia per evasione, su disposizione della Procura, è stato trasferito nel carcere di Avellino.

E’ il caso di dire che la realtà ha superato la finzione cinematografica.

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