Non ci sono state ancora reazioni alle frasi del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, il quale durante gli Incontri del Principe di Viareggio (Lucca) ha ricordato che sono in scadenza di incarico i direttori di alcuni musei italiani, tra gli altri di “Uffizi, Brera, Napoli“.

Direttori stranieri, ci ha tenuto a precisare, aggiungendo: “I direttori stranieri dei musei italiani non lasceranno traccia”, “a Urbino dopo un direttore straniero è tornato uno italiano che fa cose bellissime”, “ma perché devo mettere uno straniero agli Uffizi? Hai visto al Louvre un direttore straniero?”.

Insomma è chiaro l’intento di Sgarbi di invertire la tendenza degli ultimi anni di richiamare figure di fama internazionale a dirigere i musei italiani.

Nel 2019, tornato alla guida del ministero della cultura e del turismo, Dario Franceschini aveva puntellato la sua riforma e riconfermato al loro posto tre figure di punta della pattuglia di super direttori scelti nel 2015 per concorso e chiamati a guidare “in autonomia” i musei più blasonati del Paese.

Due dei quali stranieri, si trattava del tedesco Eike Schmidt per altri quattro anni alle Gallerie degli Uffizi e il francese Sylvain Bellenger per un altro mandato al Museo e al Bosco reale della Reggia di Capodimonte.

Ma il sottosegretario Sgarbi insiste: “Hai mai visto un prefetto straniero, un magistrato, un ambasciatore straniero?”. Bisogna vedere cosa ne pensa il ministro Sangiuliano.

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