Due cuginette, di appena 13 anni, sono state violentate da un gruppo di adolescenti al Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli.
La notizia, a distanza di pochi giorni da quella dello stupro di Palermo, ha fatto immediatamente il giro del web, alimentando ancora orrore e sgomento.
Il fatto, come riferiva ieri “il Mattino” è avvenuto a inizio dello scorso luglio. Le due ragazzine, all’inizio del mese scorso, sarebbero state portate in un capannone. Il branco che avrebbe abusato delle cuginette sarebbe stato composto da sei ragazzi, forse tutti coetanei delle vittime. Le indagini hanno avuto inizio ad agosto quando i familiari delle vittime hanno presentato una denuncia ai carabinieri.
La conferma della violenza sarebbbe avvenuta anche dalle visite mediche in due ospedali cittadini. Al momento si sa che l’unico maggiorenne del gruppo sarebbe già stato individuato e fermato. Nel frattempo per le due ragazze è stato deciso l’allontamento dal Parco Verde e ora vivrebbero in una casa famiglia. Le indagini sono andate avanti, in queste ultime settimane, nel più assoluto riserbo ma è trapelato che si sta procedendo all’analisi di alcuni telefoni cellulari per cercare di ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti. Le due ragazze sarebbero state condotte in un capannone abbandonato della zona con l’inganno.
“Non si può più rimanere inermi, è sbagliato voltarsi dall’altra parte: i bambini non devono essere trattati come numeri o fascicoli”. Lo sottolinea in una nota l’avvocato Angelo Pisani che così commenta le presunte violenze ai danni di due cuginette che sarebbero avvenute nel Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, lo stesso dove venne violentata e uccisa la piccola Fortuna Loffredo. “In tutte le periferie d’Italia – prosegue Pisani, legale della famiglia di una delle due presunte vittime, che compirà 12 anni tra pochi giorni – sono tanti bambini abbandonati a se stessi laddove lo Stato è assente, dove le istituzioni sono complici del degrado, dell’assenza di cultura, di socialità e di servizi”. Pisani, che dice di essere impegnato in indagini difensive, fa sapere che ieri si è tenuta la prima udienza di un processo che cautelativamente ha confermato l’allontanamento delle bambine dai genitori: “ma questa – sostiene – non è la soluzione perché non tutela gli altri bambini, vittime e aggressori. Purtroppo non c’è rimedio istantaneo – aggiunge – ogni provvedimento aggiunge al dolore: alla lesione della dignità si aggiunge la beffa dell’allontanamento dal nucleo familiare. Occorre restituire valori, tutelare la vita dei bambini e punire severamente gli aggressori, figli ahimè di quelle istituzioni complici, che non hanno saputo tutelare le famiglie e ogni giorno fanno in modo che avvengano queste violenze sui minori, pari a un omicidio quanto ad atrocità”. “Sono troppi i bambini violentati, usati come merce, e – sostiene Angelo Pisani – non sono bastati riflettori accesi dalle tragedie precedenti. C’è la chiara responsabilità delle istituzioni incapaci di tutelare i diritti dei minori e di interrompere ciclo violenza e degrado”. “Salvarne uno o allontanarne altri dalla famiglia – prosegue il legale – purtroppo non serve a tutelare e salvare i tanti ogni giorno esposti in queste strade a mille pericoli”. “La magistratura – conclude l’avvocato – deve tutelare le vittime, i bimbi vanno reinseriti in contesti normali e occorre una bonifica totale delle periferie d’Italia. Spero che presto ci sia la più severa ed esemplare punizione per i responsabili, ragazzi o adulti che siano, e collaboreremo nel ricercare ogni responsabile avendo fiducia nella Magistratura che farà luce su questo inferno”.