“Le persone che sbagliano, che fanno del male, non devono mai rappresentare degli eroi”. Ne è convinto l’attore e regista napoletano Alessandro Siani, oggi impegnato nel casting del suo musical ‘Mare fuori’, tratto dall’omonima serie di successo, citata ieri dalla sorella del musicista Giovanbattista Cutolo durante i funerali: “Napoli sei tu, non è Mare Fuori, Gomorra”, ha detto.
E Siani, che pure con la serie non ha nulla a che fare, spiega che ne pensa. “Io credo – afferma – che sia utile bilanciare la visione di film e serie. Se vedi ‘Benvenuti al sud’ devi vedere anche ‘Gomorra’, se vedi ‘Un posto al sole’ devi vedere ‘Mare fuori’, perché Napoli ha tante sfaccettature da conoscere. Ma attenzione, c’è un punto fermo: le persone che sbagliano, che fanno del male, non devono mai rappresentare degli eroi. Nelle mie storie, che sono favole, non è mai capitato e i ragazzi devono capire bene che quelli non sono esempi da seguire. Ogni occasione è buona per far capire quale è la strada giusta”. “Noi qui – continua Siani, che oggi è al teatro Augusteo di Napoli – cerchiamo di dare una possibilità, una speranza, a tutti quelli che sognano di ballare e cantare. Cerchiamo nel nostro piccolo, sul palco, di dare una possibilità in una Napoli in cui ci sono forti indignazioni e disperazione per quello che è accaduto. Ho parlato con la madre di Giogiò e insieme a lei dico che non voglio vedere l’esercito nelle strade per tre giorni e poi niente più, ma voglio che a Napoli succeda qualcosa di importante e di concreto per far crescere bene i nostri ragazzi”.
“Io sono accanto alla famiglia di Giogiò, li vedrò presto – continua – perché questo è un momento durissimo per loro, ma anche per l’intera città e bisogna fare qualcosa per i giovani: quello che è accaduto è terribile, non deve continuare e non deve succedere mai più. Ieri ho sentito la mamma Daniela e siamo uniti e certi su quello che fa bene a questa città”. “Nel musical – spiega Siani – vediamo ragazzi cantare, ballare e interpretare la salvezza. Un ruolo centrale è quello dell’educatore, che è protagonista di questa mia versione. Mi sono permesso di inserire all’interno del copione un momento in cui dico: ‘ma se i ragazzi non avessero preso questa strada, cosa sarebbe accaduto?'”.