In passato si sarebbe detto: bello ma sprecone. Oggi, alla quarta di campionato, non sembra nemmeno tanto bello.
A voler vedere il bicchiere mezzo pieno si dirà che (come ha detto Garcia) è fondamentale come i giocatori hanno reagito dopo lo 0-2 e anche che è un punto che vale una vittoria.
Il Napoli si rimette in pista quando accende il motore con gli ingressi di Politano, Raspadori e Cajuste, così si prende un pareggio che muove almeno la classifica dopo aver rimontato un Genoa che stava vincendo 2-0 fino al 75′. Un pareggio che lascia un gusto amaro a tutti, il Grifone pensava al colpaccio mentre i partenopei recitano il mea culpa per una prestazione sbiadita per un’ora abbondante di gioco. Sono quindici minuti di apertura col Napoli che guida le danze ma non c’è la giocata che mette veleno nella difesa rossoblu, c’è una distanza chilometrica nel possesso palla con i partenopei al 72 % e il Grifone che fatica a prendere fiato e studiare la contromossa. Così il duello tosto e vivace si accende sulla mediana mentre diventa raramente un appunto sul taccuino. Mette pressione il Napoli ai boys di Alberto Gilardino, Osimhen corre e lotta ma il rifornimento giusto non arriva. Girano le lancette del cronometro con la squadra di Garcia che tira fuori il petto ma mostra i muscoli soltanto al 31′ con l’inserimento da parte del capitano Di Lorenzo che fa tutto bene nello slalom però ritarda la conclusione che viene respinta dal difensore ligure Bani col corpo. Rialza la testa il Grifone, si prende il tramonto del primo tempo con personalità e mette la freccia con cinismo straordinario. Tutto nasce dalla conclusione dal limite di Retegui che Meret disinnesca in tuffo. Dal corner Gudmundsson scodella per De Winter che si libera dal ‘blocco’ di Anguissa – azione che farà protestare il Napoli. L’ex Juve tocca di testa per Bani che anticipa Juan Jesus e mette dentro, gli oltre trentamila del Ferraris dopo il via libera della Var che certifica il sigillo del difensore genoano. E’ uno schiaffo pesantissimo per il Napoli. Che si gioca la carta Politano ad inizio ripresa per cercare spazi vitali in una difesa genoana giustamente Fort Knox dopo il gol di vantaggio. Ma la squadra di Gilardino ha ancora la fame giusta alla prima occasione, onore al merito perché il Grifone trova sempre il momento giusto per graffiare mortalmente il Napoli. Scocca l’undicesimo quando Strootman crossa dalla destra, Meret in uscita si scontra con Ostigard e respinge con i pugni. Recupera Retegui che in girata infila nell’angolino, doppio delirio in uno stadio con lo smoking. La formazione di Garcia non abbandona il ring, l’ingresso di Raspadori mette sale e pepe negli ultimi sedici metri ed è proprio l’ex Sassuolo che accorcia al 31′. Cajuste apparecchia per il bomber del Napoli, il sinistro sul primo palo è una sentenza anche se forse il portiere Martinez poteva fare meglio. E’ un altro Napoli, anche Cajuste porta una scossa positiva. E l’aggancio si materializza sul delizioso suggerimento di Zielinski che ispira Politano, il suo tocco al volo al 39′ è la sintesi perfetta di eleganza e potenza : Martinez sul suo palo sfiora soltanto.
Va chiarissimo sul concetto Rudi Garcia: “Può sembrare un buon risultato quello ottenuto stasera al Ferraris ma alla fine abbiamo perso due punti perché non siamo stato protagonisti sin dal primo minuto e questo non va bene assolutamente. Nella ripresa ho visto il giusto carattere da parte della squadra, c’è stata una reazione ma bisogna incominciare a giocare subito da quando l’arbitro fischia il calcio d’inizio”, spiega il tecnico del Napoli analizzando il pareggio in rimonta col Genoa dopo un pirotecnico col 2-2. E Garcia prosegue così: “Ripeto, non va bene avere un avvio di questo tipo, dobbiamo imparare a fare meglio. La luce è arrivata dalla panchina ma ribadisco che sono due punti persi. In qualche modo i giocatori sono stati condizionati anche dal debutto in Champions League – che per noi deve essere un’ambizione e non un obiettivo – come ho visto che è successo anche ad altre squadre tipo al PSG che ha perso col Nizza, ma i ragazzi devono entrare subito in partita e me lo aspetto già dalla prossima gara col Bologna. Ci servirà da lezione questa partita col Genoa per capire che dobbiamo giocare al massimo fin dal primo tempo”.