Migliore in campo: Piotr Zieliński. Peggiore degli azzurri: Victor Osimhen. Il centravanti dei campioni d’Italia non riesce a centrare la porta avversaria, più di una volta si fa superare dal reparto difensivo del Bologna e, infine, sbaglia anche un rigore. Quando, poi, il tecnico Garcia decide di sostituirlo, protesta platealmente chiedendogli in francese perché non avesse previsto la doppia punta. E dire che è il calciatore più pagato della rosa.
Il Napoli, dopo i match precedenti caratterizzati da indecisioni e lentezza, ha giocato. Non si può dire che non abbia fatto girare palla e che non abbia creato occasioni ghiotte che, però, l’attacco non ha saputo sfruttare.
Garcia, se qualcosa ha sbagliato potrebbe essere nella gestione dei cambi. Primo: per aver sostituito Khvicha K’varatskhelia con Elmas. Cioè un mediocre interdittore al posto di un talentuoso trequartista capace di cambiare le sorti del match anche all’ultimo minuto. Secondo: per non aver schierato nei primi 45′ Politano. Terzo: in panchina siede Jesper Lindstrøm, e questa poteva essere la sua partita, viste anche le doti tecniche del giovane danese.
Veniamo alla partita. Il Napoli parte bene, subito forte. Neanche cinque minuti sul cronometro e Raspadori trova un corridoio perfetto per mandare Osimhen in porta: davanti a Skorupski però il nigeriano colpisce il palo, decisiva una leggera deviazione del portiere polacco.
Gli azzurri tengono in mano il pallino delle operazioni ma faticano a costruire altre palle gol perché il Bologna si copre bene e quando ha il pallone prova pure a ripartire, anche se con scarsi risultati. La sfida assume sempre più i tratti della partita a scacchi. Nel finale di frazione c’è tempo solo per un mancino di Raspadori dalla distanza, senza successo.
Nella ripresa è il Bologna a spingere. Almeno fino a quando i campioni d’Italia al 27′ creano i presupposti per il gol: Zielinski inventa per Kvaratskhelia, che mette al centro e guadagna un calcio di rigore per fallo di mano di Calafiori. Dal dischetto si presenta Osimhen, ma calcia clamorosamente a lato: è la quarta gara di fila senza trovare la rete per il capocannoniere dello scorso campionato.
Fa un certo effetto vedere il Lecce al terzo posto e il Napoli al settimo e a meno 7 dall’Inter. Ma fa anche piacere per il bell’inizio di stagione dei pugliesi che stanno meritando il rispetto delle big.