“Dobbiamo fare in modo che quella parte di Caivano, il Parco Verde, diventi un laboratorio, per creare un modello da esportare”.
Lo ha detto ieri il commissario per Caivano, Fabio Ciciliano, nella puntata di ‘Porta a porta’, annunciando che oggi sarà dato il via alla bonifica dell’ex centro sportivo Delphinia. “Per iniziare una bonifica importante e massiva è necessario tutelare gli operatori – ha proseguito Ciciliano, commentando la foto di numerose siringhe raccolte nel sito – e l’attività propedeutica è terminata appunto oggi”.
Dunque saranno in azione i militari del Genio dell’Esercito e si lavorerà affinché il centro sia restituto alla comunità facendo “bene e presto”: “bisogna evitare che tra cinque anni ci si ritrovi intorno al tavolo a parlare di una nuova Delphinia”. Ciciliano ha detto, infine, “di voler restituire il centro entro la fine di maggio” prossimo in modo da avviare dei campi estivi alla chiusura delle scuole.
Secondo gli atti dell’inchiesta, il campetto di calcio del’ex centro sportivo Delphinia viene indicato nelle prime dichiarazioni delle due ragazzine ai carabinieri come uno dei luoghi dove venivano consumate le violenze. In realtà, in base a indicazioni più precise fornite successivamente dalle bambine, il luogo viene individuato dagli inquirenti nell’ex stadio comunale “Faraone”, abbandonato dal 2008. Ma le violenze del branco si sarebbero soprattutto consumate in quella che le vittime chiamano “capanna” vicino alla Villa comunale, vale a dire un edificio abbandonato dell’ex isola ecologica di via Necropoli, che si trova a qualche centinaia di metri dal Parco Verde. Gli inquirenti sottolineano che sia l’ex isola ecologica sia il vecchio campo di calcio Faraone sono “entrambi in condizione di totale fatiscenza e degrado ambientale”.