Era nell’aria. Una separazione nemmeno tanto a sorpresa quella tra Ettore Rosato e Italia Viva.
Le prese di distanza di Rosato dal leader Matteo Renzi erano sempre più frequenti. E poi, a metà settembre Rosato non si è fatto vedere a Santa Severa, alla festa del partito: “Se non sono lì con loro – aveva tagliato corto – allora c’è un motivo”. Che non facesse più parte di Italia viva, almeno di fatto, era così palese che qualche giorno fa, in conferenza stampa, Renzi lo ha citato fra i fuoriusciti, mettendo il suo nome a fianco di quello della deputata Elena Bonetti, che era appena uscita dal partito. Rosato è stato fidato consigliere di Renzi fin dai tempi del Pd. Ed è stato al vertice di Iv: fino a poco tempo fa era presidente.
L’addio ufficiale è arrivato con un’intervista a Repubblica. “Vado via per motivi politici, non personali – ha spiegato – Lo sa bene anche Matteo. Ci siamo parlati, ci siamo abbracciati, ma la distanza in questi mesi si era sempre più ampliata. Quando non ci si capisce più inutile proseguire”. Il punto di non ritorno è stato raggiunto con la “rottura del Terzo polo – ha detto Rosato – Quella era la via per cambiare la politica italiana ed evitare di rassegnarsi al bipolarismo” ma Renzi “da solo ha lanciato il Centro” facendo “il contrario di quello che si dovrebbe fare se si vuole costruire uno spazio ampio e partecipato. E poi stare al centro non è bacchettare tutti a destra e a sinistra continuamente, ma provare a cucire e a trovare soluzioni di mediazione”. In Iv, sia Rosato sia Bonetti avevano fatto da collante con i colleghi di Azione nella faticosa tessitura di un accordo politico poi precipitosamente naufragato, anche per i rapporti turbolenti fra i due leader, Renzi e Carlo Calenda. L’area di centro è ormai da qualche mese quella con le porte più girevoli. Rosato è l’ultimo nome di un elenco che ogni giorno si fa più lungo. Le voci di Transatlantico davano sia Bonetti sia Rosato in direzione Calenda. Per adesso, però, nessuno dei due ha formalmente traslocato in Azione. E nemmeno in altri partiti, malgrado qualcuno avesse indicato Forza Italia come possibile approdo di Rosato. Entrambi restano iscritti al gruppo alla Camera che formalmente tiene insieme i parlamentari di Azione e quelli di Italia viva, facendo vivere sugli scranni quel terzo polo mai nato. “Naturalmente mi confronterò con Calenda e con Bonetti, come durante il tempo della federazione – ha detto Rosato – In Azione ci sono tante persone con cui ho ottimi rapporti: Gelmini, Carfagna, Costa, Richetti”.