Al Napoli sono mancati i suoi calciatori più importanti. E’ mancato Osimhen, che non riesce ancora a superare un portiere con un pallonetto, un cucchiaio, insomma uno di quei tiri che fanno parte del bagaglio tecnico-calcistico di qualsiasi fuoriclasse degno di questo nome. E’ mancato Kvaratskhelia, che non riesce più a vedere la porta.
Zielinski non ha brillato, e nemmeno Meret, in bambola in due dei 3 gol ricevuti dal Napoli. L’infortunio di Anguissa alle battute iniziali del match non ha facilitato il compito a Garcia che ha schierato Raspadori in un ruolo non naturale per una seconda punta.
Il Napoli vince la partita del possesso palla nel primo tempo: 54% a 46% per la squadra di Garcia che riesce a pareggiare grazie a un rigore guadagnato da Osimhen al 49′ e trasformato dallo stesso nigeriano un attimo prima del fischio dell’arbitro La Penna che chiude il primo tempo.
Nella ripresa i viola mostrano subito le loro intenzioni ai campioni d’Italia e al 50′ Nzola si libera di un paio di avversari e serve Ikoné in area del Napoli: destro a rete del numero 11 viola con palla che colpisce l’esterno del palo. 7 minuti dopo è Ikonè ad andare vicino al gol.
Gol che arriva al 63′ con Bonaventura. Il Napoli tenta di reagire, ma è la squadra di Italiano a mantenere il predominio del gioco grazie alla perfetta organizzazione della squadra. I cambi dei due allenatori non mutano l’andamento della partita che si conclude con il terzo gol della Fiorentina che arriva a pochi secondi dal termine del recupero. Gonzalez, entrato da pochi minuti in campo, devia in porta un traversone di Parisi, mettendo la sua firma nel capolavoro di giornata della sua squadra.