E’ morta nella sua casa di Ottaviano, Rosetta Cutolo, sorella del boss Raffaele, capo della Nuova Camorra Organizzata. Aveva 86 anni.
Per anni la donna è stata considerata al vertice del clan fondato dal fratello negli anni ’70 durante la permanenza del boss in carcere. A lei Cutolo aveva affidato la gestione degli affari e degli affiliati. Temuta, rispettata, ed onorata dagli uomini del clan Rosetta, secondo gli inquirenti, era anche custode dei suoi segreti, ipotesi suffragata dal ritrovamento di documenti custoditi nel Palazzo Mediceo, dove la donna ha vissuto per qualche tempo e dal quale gestiva gli affari della Nco. Condannata per associazione mafiosa, Domenica Rosa Cutolo si costituì nel 1993 dopo un lungo periodo di latitanza, durante il quale riuscì a sfuggire a diversi blitz. Rosetta “‘e monache (delle monache ndr)”, soprannome datole dal padre fervente religioso, nei primi anni ’90 si era anche rifugiata in un convento, dal quale scappò prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. La donna da circa dieci anni non aveva più pendenze penali, da quando era stata assolta dall’accusa di essere la mandante di un omicidio avvenuto ad Avellino. Dopo essere stata scarcerata, Rosetta era tornata nella casa paterna, in via delle Rose, dedicandosi al ricamo. L’ex esponente di spicco della Nuova Camorra Organizzata, oltre a disegnare e realizzare ricami, si proclamava casalinga e contadina.
La salma della donna sarà cremata, ma non ci saranno funerali pubblici: il questore di Napoli, Maurizio Agricola, ha infatti vietato la celebrazione così come accaduto due anni fa per il fratello Raffaele, la cui salma fu portata a tarda sera nel cimitero di Ottaviano blindato per l’occasione e dove era attesa dalla moglie, dalla figlia, da Rosetta e dal fratello Pasquale. Prima che arrivasse la decisione del questore si erano diffuse in città le foto di manifesti che annunciavano i funerali nella chiesa di San Michele. La salma sarà invece cremata a Domicella e poi portata per la tumulazione nel cimitero di Ottaviano dove è già sepolto il fratello Raffaele, ed il figlio di questi, Roberto, ucciso nel 1990 nel Varesotto. Nello stesso cimitero è sepolto anche Mario Fabbrocino, capo dell’omonimo clan contrapposto alla Nco, e ritenuto il mandante dell’omicidio di Roberto Cutolo.