“I due terzi dell’Argentina ha votato contro il kirchnerismo, non rassegniamoci alla mediocrità e alla desolazione, solo esiste un futuro possibile se quel futuro è liberale”. Queste le prime parole del candidato ultraliberista alle elezioni presidenziali dell’Argentina, Javier Milei, a poche ore dalla pubblicazione dei risultati del primo turno che lo vedono al secondo posto con il 30,1% dei voti dietro al peronista progressista, Sergio Massa con il 36,3%. Milei si è rivolto ai votanti della candidata del centrodestra Patricia Bullrich, arrivata terza con il 23,8% delle preferenze invitandoli a votare contro il kirchnerismo. “A novembre si dovrà scegliere tra la continuità di questo modello che ha impoverito l’Argentina o farla finita con l’inflazione, l’insicurezza e tornare a vivere in libertà”, ha detto.
Con oltre il 98% dei seggi scrutinati in Argentina – ma con il tasso di partecipazione elettorale più basso dal ritorno della democrazia nel Paese, nel 1983 – viene confermato il ballottaggio del 19 novembre tra il progressista Sergio Massa e l’ultralibersita Javier Milei nella disputa per la presidenza del Paese sudamericano. Secondo i dati della giustizia elettorale, ha votato il 74% degli aventi diritto (35 milioni in totale). Il candidato peronista di Union por la Patria (JxP) resta in testa con il 36,6% seguito dal candidato di La libertad avanza (Lla) con il 29,9%. La conservatrice Patricia Bullrich, di Juntos por el cambio (Jxc), si è fermata al 23,8% e resta quindi fuori dalla corsa presidenziale. Prima del previsto ballottaggio, Massa e Milei si affronteranno in un nuovo dibattito televisivo l’11 novembre.