Il piano liberal di Carlo Calenda: Terzo Polo con Più Europa e senza Renzi

Domani 28 ottobre Azione si ritroverà a Roma per l’assemblea nazionale. In vista delle imminenti elezioni europee il partito guidato da Carlo Calenda si rifà il look in termini di alleanze politiche. Basta dare uno sguardo agli inviti per capire quale sarà il futuro politico del movimento calendiano. Fra gli ospiti figurano la segretaria dem Elly Schlein, la deputata e responsabile Giustizia del Partito Democratico Debora Serracchiani, Riccardo Magi, parlamentare e volto noto degli ultimi anni di Più Europa, Elena Bonetti, deputata di Azione e presidente di “Per”, l’associazione messa in piedi da Ettore Rosato per accogliere i transfughi di Italia Viva che non condividono la svolta forzista di Renzi. Nomi e cognomi che danno vita a quella che fino a qualche settimana fa sarebbe stata pura fantapolitica. Ed è proprio a margine della rottura con l’ex premier fiorentino che Calenda ha in mente il piano B. Vediamo cosa accade nei dettagli.

Il Terzo Polo così come concepito finora non esiste più ma esiste la necessità di riproporlo guardando a sinistra. Anche se nei fatti era il vero obiettivo di Renzi salvo poi essere folgorato sulla via di Arcore (o di Cologno Monzese, fate voi). L’obiettivo liberal a cui sta lavorando l’ex Ministro dello Sviluppo Economico, stando alle ultime indiscrezioni trapelate dagli ambienti romani, si tramuterà in una lista unica alle Europee insieme a Più Europa. Nel tentativo di superare con serenità la fatidica soglia del 4% per entrare a Bruxelles. Resta da capire a questo punto quali saranno le richieste in termini di candidature del partito di Emma Bonino. La circoscrizione ambita elettoralmente è il Centro. In altre parole Roma e il suo hinterland rappresentano il cuore elettorale di Più Europa che potrebbe generare qualche candidatura di peso. Ma il centro Italia è anche la base elettorale di Azione. Nel quale candiderà con ogni probabilità l’ex Assessore alla Sanità del governo Zingaretti nonché attuale consigliere regionale nel Lazio Alessio D’Amato.

Mentre al Sud l’intesa Azione-Più Europa non può che far bene ai territori. Nei quali il partito di Bonino non ha in mente candidature che potrebbero mettere in discussione la partita dei candidati calendiani (stesso discorso vale per il Nord dove si registra l’ottimo risultato di Marco Cappato alle elezioni suppletive a Monza). Insomma, il quadro è chiaro. Eccezion fatta per il Centro su cui Calenda e Magi lavorano all’intesa, per tutto il resto l’alleanza è in dirittura d’arrivo. Che si trasforma in un vero e proprio segnale politico al Pd e al M5s. Come a dire: “Dimentichiamo le divisioni del passato. Abbiamo rotto con Renzi perché è inaffidabile. Siamo al lavoro per costruire il Terzo Polo senza di lui e rafforziamo la sinistra per una coalizione con Pd-M5S-Azione-Più Europa-Per.” Un laboratorio che sta convincendo i vari ras elettorali in Campania in quanto provenienti perlopiù dal Pd o partiti riconducibili all’alveo del centrosinistra. Senza dover stravolgere percorsi politici che vedrebbero come nuovi alleati gente che fino a ieri era seduta sul fronte opposto. Un vero dramma invece per chi segue Renzi nell’avventura di Forza Italia ma con un passato nelle fila del Pd. Bere o affogare. Da qui non si scappa.

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