Per attuare la riforma della sanità territoriale prevista dal Pnrr servono “non meno di 50mila” infermieri. È quanto sottolinea in una nota il sindacato Nursing Up. “I numeri relativi al fabbisogno di infermieri per il Pnnr sono inequivocabili”, spiega il sindacato. Agenas ha stimato un fabbisogno di 47.500 unità, “a questi – osserva – va inevitabilmente aggiunta una stima dei professionisti legata alle oggettive evidenze quali le dimissioni volontarie, la fuga di infermieri all’estero, gli attesi pensionamenti”. Inoltre è da contare “quel 30% di perdita annuale storicizzata di infermieri rispetto ai posti disponibili ai percorsi di laurea”, continua il sindacato. Per il presidente nazionale del Nursing Up Antonio De Palma “per poter attuare il Dm77 bisogna mettere in campo coraggiose riforme di sistema, finalizzate in particolare a definire il ruolo e le responsabilità dei professionisti interessati”, ha affermato, sottolineando il ruolo chiave dell’infermiere di famiglia. “Non possiamo non considerare che l’Europa quando si parla di sanità di prossimità e di ruolo dell’infermiere di famiglia da tempo corre davvero veloce. Regno Unito, Svezia, Finlandia, Spagna, al momento sono i Paesi più avanti. Molti di questi professionisti, nelle nazioni citate, possono anche prescrivere farmaci, e si occupano di anziani, bambini e malati cronici”.