Si è conclusa ieri sera intorno alle 20 la riunione interpartitica del Campo Largo a Crispano. All’evento hanno partecipato le forze politiche che stanno dando vita al fronte alternativo all’amministrazione in carica guidata dal sindaco Emiliano: Pd, Campania Libera, Europa Verde e PdP. Nel corso dell’incontro la nascente coalizione ha registrato l’ingresso ufficiale di Azione, il partito che sul piano nazionale fa capo a Carlo Calenda ma che sul piano locale creerà una propria struttura partitica nei prossimi giorni attraverso il coinvolgimento di diversi cittadini presenti sul territorio.
Conseguentemente sul profilo social di Campania Libera si legge che “la buona politica è contagiosa, lo ribadiamo! L’ adesione di Azione, che accogliamo con piacere, contribuirà ad aggiungere la cultura riformista e liberale al nostro progetto politico, che si pluralizza ancor di più. La pluralità sarà il concetto cardine della città che intendiamo “costruire” Auguriamo buon lavoro ed una proficua collaborazione a tutto il gruppo degnamente rappresentato da un coordinatore, che oltre ad essere un amico, è un appassionato di politica con una lunga militanza tra partiti ed organizzazioni giovanili, in bocca al lupo a Giorgio Lupicano ed a tutto il direttivo.”
Pane al pane, vino al vino. E dall’altra parte della barricata? Inutile girarci intorno. Il Campo Largo offusca non poco i progetti di riconferma del sindaco uscente. Che si vedeva già vittorioso e pronto ad amministrare la città per altri 5 anni in assenza di una vera alternativa. Aveva fatto i conti senza l’oste, come direbbe qualcuno. Ma la realtà (i numeri non mentono mai) dice tutt’altro. Emiliano ha perso 3 consiglieri comunali (Granata, Cennamo e Frezza) che rappresentano 2 partiti di livello nazionale, ovvero Pd ed Europa Verde. Sul piano elettorale basta dare uno sguardo ai risultati ottenuti alle ultime elezioni comunali per capire la gravità degli addii in casa Emiliano. Nel Pd Granata ottenne 192 voti mentre Marina Cennamo racimolò 328 preferenze. L’attuale consigliere di Europa Verde Antonio Frezza prese invece 256 voti. Se la matematica non è un’opinione in parole povere il sindaco di Crispano ha perso 776 voti. Un’enormità per un comune col sistema elettorale maggioritario. Numeri impossibili da recuperare. E che aprono la strada ad un ragionamento politico in vista della tornata elettorale. In quale comune al mondo un sindaco uscente non riesce a completare la lista a 7 mesi dal voto? Solo a Crispano, piccolo comune nell’hinterland napoletano, accadono queste cose. Soprattutto se con ogni probabilità i candidati a sindaco saranno 3.
E di conseguenza con la candidatura a sindaco di Enzo Cennamo a guida del centrodestra locale naufragano definitivamente le possibilità di un’alleanza con una parte dell’opposizione consiliare da parte di Emiliano per colmare il fuggi fuggi degli ex membri del governo cittadino. Ora la domanda sorge spontanea. Considerato questo scenario, chi ci garantisce che altri esponenti non siano pronti ad abbandonare una maggioranza in frantumi per seguire le alternative in città? Emiliano è sicuro di avere al suo fianco una schiera di fedelissimi? Pare proprio di no. Soprattutto dopo che gli addii di Cennamo, Granata e Frezza hanno lasciato il primo cittadino col cerino in mano. Come se fosse un generale con le armi spuntate.