Il Convegno, promosso dal Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati dell’Università di Napoli L’Orientale, in collaborazione con la Rete di terminologia della lingue romanze (REALITER), la Rete Lexicologie, Terminologie, Traduction (LTT) e l’Osservatorio di terminologie e politiche linguistiche (OTPL) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, intende offrire un quadro di riflessione variegato sui diversi aspetti della terminologia inerente al patrimonio culturale, inteso come espressione identitaria ed ereditaria del passato, con particolare riguardo alle commistioni culturali.
Oggi più che mai ci accorgiamo di quanto sia centrale – e purtroppo ancora scarsamente utilizzato – il ruolo della diversità linguistica e culturale, quale spazio “da nutrire” per favorire un dialogo globale a partire dalla conoscenza dei contesti di origine in cui si sono formate le lingue e i linguaggi, che poi hanno creato prassi e modi di vivere. Ma proprio in virtù della loro non corretta ed efficace conoscenza, sono nati pregiudizi e mis-conoscenza. In questo senso lo studio delle lingue e la conoscenza terminologica diventano un importante, e sempre più necessario, strumento di comprensione e di comunicazione di una cultura con l’“altra”.
La Fondazione Rut Ets – Ente filantropico, attraverso il partenariato strategico con l’Istituto di Linguistica Computazionale “A. Zampolli” (ILC) del CNR e in collaborazione con la Società Geografica Italiana, partecipa al Convegno con due interventi:

Echi del passato: un’indagine sulla terminologia degli strumenti nelle terre dei Somali del XIX secolo, a cura di Silvia Piccini, Jama Musse Jama, Andrea Bellandi, Giuliana Elizabeth Vilela Ruiz (Istituto di Linguistica Computazionale “A. Zampolli” – CNR / Società Geografica Italiana).

La terminologia del matrimonio nella cultura ebraica: storia, simboli e identità culturale, a cura di Silvia Piccini, Giuliana Elizabeth Vilela Ruiz (Istituto di Linguistica Computazionale “A. Zampolli”-CNR) e Davide Saponaro (Fondazione Rut -Ets).

Nel primo intervento verrà illustrato un lessico computazionale bilingue somalo-italiano dedicato all’epoca dell’espansione colonialista dell’Italia in Africa. I termini somali e gli equivalenti italiani sono stati estratti dai taccuini redatti dell’esploratore Ugo Ferrandi (1852 – 1928) e pubblicati nel 1903 dalla Società Geografica con il titolo “Lugh, Emporio Commerciale sul Giuba”. Fonte di grande interesse storico e linguistico, questi quaderni riportano una pletora di termini indigeni, che ci permettono di ricostruire aspetti fondamentali della vita quotidiana nel corno d’Africa all’alba del XX secolo.
Nel secondo intervento viene presentato lo studio sul Libro Biblico di Rut con un focus sull’analisi linguistico-concettuale di un nucleo di termini relativi all’istituto del matrimonio nella cultura ebraica antica. Questo libro, tra gli altri elementi di interesse, presenta una serie di termini relativi all’ambito matrimoniale. Estendendo l’indagine all’intera Bibbia ebraica (pressappoco ma non del tutto corrispondente all’Antico Testamento cristiano) possiamo comprendere quali siano i termini utilizzati per parlare di matrimonio nell’Israele antico ed attraverso di essi gettare luce sullo statuto giuridico della donna e sui rapporti con l’uomo nella società antica.
Lo scopo finale degli studi che sta conducendo la Fondazione Rut assieme l’Istituto di Linguistica Computazionale (ILC) del CNR mira alla costituzione di un Osservatorio Italiano del Multilinguismo, permanente e continuamente aggiornato: una banca dati, formalizzata secondo tecnologie allo stato dell’arte della terminologia computazionale, che permetterà attraverso interrogazioni sofisticate e metodi di navigazione ad hoc, di studiare e comprendere le relazioni e gli scambi con altre culture e lingue che nel corso della storia sono entrate in contatto con il popolo italiano. Una iniziativa concreta di “cooperazione” e “dialogo” tra culture, e quindi lingue diverse, per favorire la circolazione negli scambi comunicativi di una terminologia condivisa, sempre più corretta, precisa ed efficace.
Le risorse digitali risultanti (lessici e testi) e gli strumenti software utilizzati dall’Osservatorio Italiano del Multilinguismo verranno messi a disposizione dell’intera comunità (scientifica e non) attraverso CLARIN-IT, il nodo italiano di CLARIN, l’infrastruttura europea di ricerca per le discipline umanistiche digitali e il patrimonio culturale.

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