Orami non c’è più tempo. Santoro deve decidere cosa fare da grande. Per la sua età sembrerebbe quasi una battuta. Ma in termini politici tutti sanno che non è così. Mancano 7 mesi alle elezioni europee e il popolare giornalista non ha ancora sciolto la riserva sulla collocazione politica del suo movimento anti guerra. Nella galassia santoriana c’è grande fermento per l’avventura elettorale. Militanti, amministratori e attivisti di tutta Italia si chiedono qual è il destino della lista pacifista. Inutile girarci intorno. La soglia di sbarramento per ottenere un seggio al Parlamento Europeo è al 4%. Senza alleanze è un suicidio premeditato dal punto di vista politico ed elettorale. La strada più percorribile resta la lista unica con altri partiti. Santoro è un giornalista storicamente legato al mondo della sinistra. Non lo scopriamo oggi. Ed è per questo che appare naturale l’intesa con forze politiche all’opposizione del Governo Meloni. E che siano in (quasi) piena sintonia sul tema della pace. Ad oggi i partiti che maggiormente hanno la necessità di raggiungere il 4% sono Sinistra Italiana ed Europa Verde. Le quali qualche giorno fa durante una convention a Roma hanno rinnovato l’alleanza delle ultime elezioni politiche in vista delle Europee. Ma non è tutto.
A margine dell’evento il leader di SI Nicola Fratoianni ha sottolineato un passaggio fondamentale in vista di nuovi ingressi: ” Saremo in campo per le prossime elezioni europee. Ci saremo ancora una volta e saremo in campo per un’Europa di pace.” In parole povere un messaggio rivolto alla lista Santoro nel tentativo di allargare l’alleanza rosso verde. Che punta così come emerso dall’iniziativa romana ai civici. Più chiaro di così si muore. Resta da capire quale sarà la discussione legata al simbolo ma se i voti servono a tutti per raggiungere il fatidico 4% la triade Santoro-Fratoianni-Bonelli non può non trovare l’intesa. Del resto Santoro sta preparando alcune candidature di peso che valorizzano sul piano culturale l’imminente campagna elettorale. Dalla Campania senza dubbio il più interessato resta Luigi De Magistris.
L’ex sindaco di Napoli e leader di Unione Popolare ha interesse a tornare in campo qualora l’alleanza coi rossoverdi si concretizzasse. E si candiderebbe in quota Santoro per tornare a Bruxelles (De Magistris è già stato deputato europeo nelle fila dell’Idv). Da Napoli all’Umbria resta in pole la candidatura dello storico direttore di Avvenire Marco Tarquinio, figura fondamentale per il rapporto col mondo cattolico. Mentre Santoro si candiderà capolista in tutte le circoscrizioni per “tirare” la lista per poi dimettersi in caso di elezione (anche Santoro è stato parlamentare europeo da indipendente nella lista dell’Unione) all’Europarlamento. Altre candidature come quella del filosofo Massimo Cacciari o del leader nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo sono in stand by proprio perché in attesa delle prossime evoluzioni. Il tempo stringe e l’accordo è una scelta che mette d’accordo tutti. Con o senza simbolo. Staremo a vedere