“Si può sbagliare un allenatore, non il sostituto”, scrive su Twitter il giornalista Diego De Luca. Ed è quello che sperano i tifosi del Napoli, in ansia nelle ultime ore per la scelta del tecnico del dopo Garcia, colui al quale verrà affidato il compito di riportare entusiasmo e fiducia in campo e negli spogliatoi dei campioni d’Italia.

Fino a sorprese dell’ultimo momento il nome scelto è quello di Igor Tudor.

Chi è Tudor

Croato di Spalato, classe 1978 Tudor oggi è un apprezzato allenatore ed ex calciatore di ruolo difensore o centrocampista. Ha mosso i primi passi da calciatore, in patria nell’Hajduk Spalato, club in cui ha anche chiuso la carriera agonistica. Da calciatore ha trascorso varie annate in Italia, legando il proprio nome a quello della Juventus.

La sua carriera da tecnico comincia proprio dall’Hajduk Spalato: veste i panni dell’assistente a Edy Reja nella stagione 2009-2010. Sempre nella sua città di origine gli viene affidata l’Under-17 del club a dicembre 2011. A luglio dell’anno successivo invece diventa vice del CT della nazionale croata, Igor Štimac. In Italia è stato ingaggiato da Udinese, Juventus (vice allenatore) ed Hellas Verona. All’estero, tra le altre, ha allenato il Galatasaray e l’Olympique Marsiglia.

Difesa a 3

A Napoli arriva in un momento difficile e delicato, non conosce la città ma potrà contare sui consigli del suo amico Edy Reja e sul sostegno di De Laurentiis. Mentre caratterialmente è stato accostato ad Antonio Conte (l’altro tecnico cercato dal Napoli), tatticamente predilige il 3-4-2-1, schieramento che gli ha consentito di ottenere ottimi risultati nelle sue ultime due esperienze al timone di Verona e Olympique Marsiglia, club che, la scorsa annata, ha portato ai preliminari di Champions. Le squadre che ha allenato si sono fatte notare per il loro pressing asfissiante e aggressivo, che premia il recupero palla nella trequarti avversaria e porta verso l’errore l’avversario che predilige la costruzione dal basso.

Il ricordo di Ceccherini

Ecco come lo descrive l’ex Verona, Federico Ceccherini: “Tudor è un martello. Uno che stava alla battuta, ma segnavi il giovedì come bollino rosso: i suoi allenamenti a tutto campo erano devastanti. Il martedì ti faceva fare 10 km di corsa, il mercoledì forza e piano, mentre il giovedì era massacrante, tanto che il venerdì dovevamo fare scarico per arrivare integri alla partita.

Ti elogiava ed era molto attento all’aspetto umano, ma ti distruggeva: i suoi allenamenti difensivi a tutto campo me li ricordo ancora, tutta la settimana uomo contro uomo.

Pensavo: ‘Oggi ci muoio in campo’. Sistemava partitelle 5 vs 5 o 7 vs 7 e ogni volta che il pallone finiva fuori, ripartivi dal portiere. Quindi dovevi correre all’indietro, a vuoto, un sacco di volte.

Con lui facevo il terzo di difesa, ma è stato il periodo in cui mi sono divertito di più: non so quante sovrapposizioni facessi a partita! Infatti facemmo il record di gol come squadra.

Il suo input era: ‘Dai palla e ti muovi’. Una ricerca continua del pallone, del movimento. Praticamente giocavo in ogni zona del campo”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

87news
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.