Pendolaria 2023, l’ultimo rapporto di Legambiente sulla situazione dei pendolari emerge con chiarezza che la Campania è la tartaruga del trasporto pubblico. Non si contano più i ritardi infrastrutturali, tra convogli insicuri e poco frequenti, autobus obsoleti, corse soppresse e ritardi cronici, risorse inadeguate.
In Italia ci sono 33 milioni di pendolari, 22 milioni sono lavoratori. In Campania il 29% dei lavoratori usa i mezzi pubblici per raggiungere l’ufficio o l’azienda e poi per rientrare a casa. Una cifra enorme, eppure deve apparire poco significativa agli occhi di chi gestisce, coordina, sovrintende la mobilità regionale. In modo particolare quando sono interessati lavoratori e studenti provenienti dalle aree interne, realtà minori scarsamente rappresentate anche a livello politico.
Ne è un esempio l’ennesima peripezia dei passeggeri provenienti dalla provincia di Benevento e diretti a Napoli. Troppo spesso, per loro, il ritorno diventa una Odissea. Incerti i tempi, incerto perfino il rientro a casa.
Ecco una lettera, con una dettagliata descrizione dei fatti, che hanno inviato qualche giorno fa alla nostra redazione.
I fatti (la lettera)
Pendolare! La più bistratta categoria che possa esistere nel mondo del trasporto pubblico.
Venerdì 3 novembre 2023 ore 17.15 Napoli banchina Metropark in attesa per pullman AIR Benevento linea Pietraroja-Napoli.
Dopo una giornata di lavoro iniziata con la sveglia, per alcuni ore 5.00, ci ritroviamo tutti sulla banchina in attesa del nostro pullman. Partenza da tabella alle ore 18.00.
Mentre aspetti ti vuoi fare mancare pioggia intensa e raffiche di vento proprio tu che stai lì ad aspettare senza alcun riparo valido? Certo che no e così aspetti fino alle 18.00 e il pullman non arriva.
Puoi chiedere a qualcuno un Capolinea? E a chi? Riferimenti inesistenti.
Al numero verde aziendale, quello che ti risponde manco la conosce la tua linea.
Qualcuno pensa di scrivere una PEC ma quando la leggeranno succederà qualcosa? “Ma mi faccia il piacere” avrebbe esclamato il Principe de Curtis.
Per farla breve abbiamo atteso fino alle 18.45 senza che nessuno ci dicesse nulla ed approfittando di una pausa della pioggia ci siamo precipitati in stazione centrale per salire al volo sul treno per Benevento delle ore 19.00.
Alcuni di noi hanno dovuto pure fare il biglietto perché l’abbonamento aziendale non valeva. (Professò permettete un pensiero poetico:”… ma se po’ fa sta vita solo per campá? E chest’è.” cit.da Così parlò Bellavista).
Cosa sia successo nessuno ce lo ha detto. Dovevano?