Crispano. Operazione verità: la storia del Campo Largo spazza via l’inciucio anti Esposito

La campagna elettorale a Crispano è ufficialmente cominciata. Basta dare un’occhiata alle opinioni di autorevoli personaggi in cerca di gloria per rendersi conto che nessuno vuole alzare l’asticella della discussione. Ci abbiamo provato in tutti questi anni di onorato impegno ma è la solita vecchia storia. In questo marasma abbiamo più volte provato a mettere ordine nel tentativo di informare il cittadino senza rincorrere l’inciucio a ogni costo. Ci tocca dunque l’obbligo di rifarlo per l’ennesima volta. Partiamo dal centrosinistra ufficiale. Il Campo Largo nei giorni scorsi ha ufficialmente candidato a sindaco Sossio Vitale. Capiamoci. Per Campo Largo intendiamo la grande coalizione targata Pd-Europa Verde- Campania Libera- Pdp- Azione. A qualcuno potrà non piacere ma il dado è tratto. In una fase di assoluto decadimento della politica e della funzione dei partiti il centrosinistra a Crispano “ripristina” i simboli dei partiti. E qui subentra la prima forma di discontinuità.

Negli ultimi anni le competizioni elettorali riguardanti le elezioni amministrative (soprattutto nei piccoli comuni) hanno generato la moda delle liste civiche. Ovvero contenitori elettorali senza loghi di partito che avrebbero dovuto concedere al candidato di ottenere un numero superiore di voti rispetto alla candidatura in un partito tradizionale. Qualche genio pensava e pensa tuttora che in questo modo i cittadini tornino a votare. E infatti è accaduto l’esatto opposto. L’astensionismo ha lentamente ingrossato le fila a tal punto da raggiungere in alcuni casi il 40% in molti comuni della Campania e soprattutto della provincia di Napoli. Una roba impensabile fino a qualche anno fa. Ma a tutto c’è una spiegazione. La verità è che i cittadini hanno capito che dietro le liste civiche si nascondono le peggiori logiche della politica incapace di offrire una visione di governo. La lista civica è il rifugio degli ultimi. È la casa di quelli che se ne infischiano della politica intesa come alta forma di aggregazione. Contrariamente a questo ragionamento il centrosinistra a sostegno del candidato sindaco (lo ripetiamo a scanso di equivoci, non si sa mai) Sossio Vitale ha “evocato” nuovamente i simboli di partito per trasmettere un segnale chiaro e netto alla cittadinanza: la politica non è solo un momento elettorale. Ma è partecipazione, ragionamento, scontro ideologico, risoluzione dei problemi. E tanto, tanto altro.

A conferma del quadro politico fin qui descritto basta fare un passo indietro e ripercorrere il percorso fatto di iniziative culturali e trattative politiche con gli alleati prodotti da Campania Libera in questi anni mentre qualche sindaco di frontiera si rinchiudeva nella torre d’avorio. La storia è storia. Ma andiamo avanti. In questi giorni sta emergendo la solita polemica su Carlo Esposito. Piccola premessa. Chi vi scrive non ha condiviso gli ultimi anni da sindaco di Carlo Esposito. Basta dare un’occhiata agli articoli di quei tempi per capire di cosa parliamo. Erano tempi in cui la battaglia giornalistica contrapposta alla politica serviva al politico di turno a ragionare sugli errori commessi. E su questo versante Carlo Esposito a differenza di tanti si è dimostrato 10 anni avanti rispetto al tema del rapporto con la stampa. Eppure solo a Crispano un ex sindaco viene visto come il male assoluto nonostante abbia governato per tanti anni e con grandi risultati. In una realtà più matura si farebbe a gara pur di accaparrarselo in termini politici e di esperienza. Ma torniamo ai giorni nostri. La candidatura a sindaco di Vitale secondo qualche malinformato sarebbe stata una fuga in avanti rispetto alle reali intenzioni di Esposito che voleva candidarsi a sindaco o in alternativa candidare una donna. Volendo essere eleganti questa polemica nasce e muove nel giro di un secondo. Basterebbe dare uno sguardo al documento politico a nome della coalizione diffuso sui social da Campania Libera per capire la realtà dei fatti. Ma non è tutto. Durante l’ultima riunione nella sede del movimento deluchiano sapete qual è stata la prima forza politica che ha proposto la figura di Vitale a sindaco? Il Partito Democratico. Nella veste del suo segretario Pietro Angelino. Ovvero lo stesso partito di Carlo Esposito. Ora la domanda sorge spontanea. Se Esposito avesse avuto in testa un’altra figura perché il Pd ha proposto Vitale a sindaco? Ecco la verità delle verità. Esposito da politico navigato e da uomo del Pd sosterrà con convinzione Vitale a sindaco. In parole ancora più povere il Pd sostiene Vitale in quanto (anche) Esposito viaggia sulla stessa lunghezza d’onda. Niente di più, niente di meno.

E allora perché alzare questo polverone? Semplicemente per spaccare la coalizione e dividere il Pd dal resto degli alleati. Una roba vecchia quanto il mondo.  Capitolo Emiliano. Il sindaco in carica dispensa serenità ai suoi elettori, sicuro di vincere nuovamente le elezioni. Opinione legittima. Ma la matematica non è un’opinione. Emiliano ha perso 3 consiglieri comunali. Che insieme hanno portato in dote circa 800 voti. Un’enormità a Crispano dove per un solo voto di può vincere o perdere. A questi 800 voti vanno aggiunte le altre candidature sulle quali i due partiti stanno lavorando da tempo per rendere seriamente competitiva la lista. Lasciamo a voi le giuste considerazioni. Sul piano politico invece è un disastro totale. Perdere Pd ed Europa Verde significa isolarsi da qualsiasi legame politico provinciale e regionale (per non dire nazionale). Una sorta di autoreferenzialità che non fa bene alla città, né all’azione amministrativa ma che avrebbe indotto Emiliano a una strada obbligata: le dimissioni. Ora lo scenario si preannuncia davvero caldo. Pure perché nei prossimi giorni analizzeremo l’atteggiamento (anche qui vecchio quanto il mondo) di Enzo Cennamo, anch’egli candidato sindaco nonostante le probabilità ridotte al lumicino. Chi vivrà  vedrà.

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