Al termine di una lunga battaglia, non solo elettorale ma anche giudiziaria, che ha implicato una sospensione da parte di un magistrato del voto previsto in un primo momento per il 3 dicembre, e poi svoltosi ieri, l’ex calciatore e vicepresidente uscente del Boca Juniors, Juan Román Riquelme ha conquistato la presidenza del club ‘xeneixe’ per i prossimi quattro anni, con un ampio margine sullo sfidante Andrés Ibarra, che presentava come candidato vicepresidente l’ex presidente della Repubblica, Mauricio Macri. Con lo spoglio ancora in corso, e un vantaggio per Riquelme di circa 30 punti, lo sfidante Ibarra ha ufficialmente ammesso davanti ai media la vittoria del suo avversario, considerando impossibile un ribaltamento del risultato. Alle elezioni del club giallo-blu, il più popolare in Argentina insieme al River Plate, hanno partecipato 43.367 soci, superando il numero che lo stesso Boca aveva raggiunto nel 2019, quando votarono 38.363. Immediatamente, attraverso l’account ufficiale X la società si è rallegrata per l’esito elettorale ed ha inviato le sue “Congratulazioni al presidente più votato nella storia del calcio argentino”. L’appuntamento aveva anche un risvolto politico, per l’alleanza che Macri, già presidente del Boca fra il 1995 e il 2008, ha stretto con il vincitore delle recenti elezioni presidenziali argentine, l’ultraliberale Javier Milei. Ieri infatti il capo dello Stato, che è socio della squadra del quartiere della Boca, si è recato a votare, fischiato però dai tifosi presenti al seggio. Giorni fa, dopo l’annuncio della sospensione delle elezioni che erano previste per l’inizio di dicembre, Riquelme aveva denunciato che Ibarra e Macri intendevano convertire il Boca nel primo club privatizzato in Argentina.

Il Boca, la storia, Maradona

Il Club Atlético Boca Juniors, noto come Boca Juniors, è l’unica squadra di calcio argentina a non essere mai retrocessa: dal 1913 milita ininterrottamente nella Primera División del campionato argentino. Ed è assieme all’Independiente, una delle due squadre sudamericane che hanno vinto più titoli internazionali. Con 18 trofei riconosciuti dalla CONMEBOL si colloca al terzo posto, alla pari con il Milan e l’Independiente e dietro all’Al-Ahly del Cairo e al Real Madrid (30) per trofei confederali ed interconfederali vinti. È riconosciuto dalla FIFA come uno degli 11 club classici dell’Argentina e dei 54 dell’America meridionale.

È tra le nove squadre al mondo che sono riuscite a centrare, in due occasioni (nel 2000 e nel 2003), il triplete, composto dai titoli di campione nazionale, del continente e del mondo con la particolarità che si giocavano due campionati argentini nello stesso anno. Il club è stato inoltre nominato miglior club sudamericano del decennio 2001-2010 dall’Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio. È inoltre l’unica squadra argentina che può vantare la doppietta nazionale, avendo vinto nel 2018 la Primera División e la Copa Argentina, risultato già ottenuto nel 1969 e nel 2015.

Ma soprattutto, il Boca è stata la squadra del calciatore più forte del mondo. Il sito Storiedicalcio racconta che, seppure per una sola stagione in maglia azul y oro, la presenza di Maradona fu sufficiente a portare nell’albo d’oro del Boca Juniors il titolo Metropolitano ‘81, una delle due sezioni in cui era diviso il massimo campionato argentino (l’altra era il titolo Nacional). La parentesi di Diego Armando Maradona con la maglia del Boca si limitò all’annata 1981/82. Fu il presidente Martin Benito Noel a portarlo al Boca. Dieguito era già un giocatore di spicco del calcio mondiale.

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