In una mossa inaspettata, Giuseppe Conte, ex presidente del Consiglio italiano, ha annunciato la sua richiesta per l’istituzione di un giurì d’onore e una commissione deputata a esaminare le recenti dichiarazioni pronunciate da Giorgia Meloni durante le sessioni parlamentari. Conte ha presentato la richiesta durante una conferenza stampa notturna, affermando di voler affrontare le “menzogne denigratorie” del leader di Fratelli d’Italia.
L’origine della controversia risale a un discorso di Conte tenuto la scorsa settimana al Parlamento, in cui affrontava la ratifica del Mes in vista del Consiglio europeo a Bruxelles. Durante il suo intervento, Giorgia Meloni aveva accusato Conte di aver ratificato il Mes senza un mandato parlamentare e dopo aver presentato le dimissioni. Le dichiarazioni di Meloni avevano scatenato una serie di polemiche, portando ora Conte a cercare una risposta attraverso l’istituzione di un giurì d’onore.
Conte ha affermato di aver consegnato la richiesta al presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, e di aver informato anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. L’ex presidente del Consiglio sostiene che le parole di Meloni hanno danneggiato l’Italia, umiliato il Parlamento e offeso il suo gruppo politico, chiedendo quindi un’indagine approfondita.
La richiesta di Conte è un tentativo di “ristabilire la verità dei fatti e ripristinare l’onore minato”. Tuttavia, la mossa sembra essere anche una risposta alla sua recente mancanza di visibilità mediatica e al suo isolamento politico, evidenziato dalla sua assenza nei dibattiti organizzati da Fratelli d’Italia e dal Partito Democratico.
La Presidenza della Camera dei Deputati ha confermato di essere in fase di verifica in merito alla richiesta di Conte, seguendo la prassi. Il Giurì d’onore ha il compito di esaminare le dichiarazioni contestate e presentare una relazione all’Assemblea, che prende atto senza dibattito o votazione.
Conte ha anche lanciato una stoccata pesante nei confronti del Partito Democratico, rifiutando l’idea di indicare un federatore. Mentre Romano Prodi propone Elly Schlein per questo ruolo, Conte esprime la speranza che sia una “grande federatrice delle correnti del Pd”, ma sottolinea che il Movimento 5 Stelle non ha bisogno di un mediatore interno. La situazione politica italiana resta tesa, e il gesto di Conte aggiunge un nuovo capitolo alla complessa dinamica politica del paese.