Domenica da dimenticare per i tifosi del Napoli che assistono a quella che è probabilmente la peggior prestazione della stagione. Dopo le brutte sconfitte di Roma (2-0) e in coppa Italia contro il Frosinone (4-0) non era facile fare peggio, ma gli uomini di Mazzarri ci sono riusciti in pieno. Una prestazione totalmente anonima di una squadra a cui oltre a una forma fisica discutibile si aggiunge una condizione mentale al momento sotto terra.
I primi indiziati sono quelli che fino a qualche mese fa venivano considerati come “campioni” e leader del gruppo, che invece stanno dimostrando di non essere ancora meritevoli di questi appellativi; Osimhen “scappa” in coppa d’Africa, Kvara che è il fantasma di se stesso e capitan Di Lorenzo che è solo un lontano parente del giocatore che tutti hanno amato la scorsa stagione. Per quanto riguarda il match di oggi non ci sarebbe molto da aggingere, se non altro rammarico e delusione. La difesa come al solito inesistente, centrocampo scialbo e fase offensiva che tranne per un tiro di Raspadori non ha veramente mai infastidito la difesa del Toro. Risultato onestissimo e settima sconfitta in campionato che allontana sempre di più gli azzurri dall’obiettivo Champions; solo l’Atalanta di Gasperini nel 2019 riuscì nell’impresa di portare a casa 41 punti nel girone di ritorno (dopo i 28 nel girone d’andata) e a qualificarsi in Champions con 69 punti.
Nota negativa e esordio da dimenticare anche per il nuovo acquisto Mazzocchi che con un intervento scellerato si fa espellere in soli 5 minuti dal suo ingresso in campo, e dopo un rapidissimo check del var che non ha avuto il minimo dubbio sull’entità pericolosa del contrasto con Lazaro, esterno granata.
C’è ovviamente grande malcontento tra i tifosi napoletani, alcuni stanno già organizzando proteste contro la dirigenza, altri pensano al bisogno di un ritiro come ai tempi di Ancelotti, ma per ora l’unica certezza è che servono in primis segnali dalla presidenza e provvedimenti da prendere nell’immediato; perchè nonostante i giocatori non siano all’altezza della situazione il dito va comunque puntato su una dirigenza ancora inesperta, con una mentalità quasi completamente incentrata sull’aspetto economico della situazione, e che ha messo in secondo piano una tifoseria che meriterebbe più rispetto. Le scuse che il Ds Meluso ha rivolto ai tifosi ai microfoni di Dazn a fine partita sono doverose ma non bastano.