Il Napoli batte una sua bestia nera e si aggiudica un posto in finale.
È un successo che potrebbe riportare il sereno tra i campioni d’Italia, ora in corsa per conquistare la Coppa. Più concreti gli azzurri rispetto agli avversari che esercitano complessivamente una sterile supremazia. La Fiorentina può comunque recriminare per aver fallito con Ikonè un rigore (molto dubbio) nel finale della prima frazione di gioco che se trasformato avrebbe riportato la gara in pareggio sull’1-1. Il Napoli si difende con ordine e con sicurezza e nel finale di gara arrotonda il punteggio a suo favore grazie a una clamorosa performance di Zerbin, autore di una doppietta. Mazzarri decide di cambiare modulo, abbandonando lo sperimentato 4-3-3 per ricorrere a un 3-4-3 che ha lo scopo di aumentare la densità a centrocampo e chiudere gli spazi alla Fiorentina quando la squadra di Italiano esercita la sua pressione offensiva. Il tecnico del Napoli sceglie perciò di piazzare Mazzocchi e Mario Rui sulle fasce laterali del campo con il compito di adattarsi alla circostanze di gioco e decidere quando spingere e quando retrocedere per aiutare i compagni della difesa.
La Fiorentina conferma il proprio consueto modulo con i due centrocampisti e i tre attaccanti arretrati a sostegno dell’unica punta Beltran. La squadra di Italiano mantiene complessivamente il predominio del gioco anche se nella prima frazione di gioco è il Napoli a rendersi più pericolo con una conclusione di Politano che Terracciano devia in angolo. Il vantaggio degli azzurri arriva al 22′ con un contropiede al quale prendono parte Kvaratskhelia e Juan Jesus che serve in profondità Simeone. L’attaccante argentino, spostato leggermente sulla destra, entra in area di rigore e insacca con un tiro in diagonale. La reazione della Fiorentina non è particolarmente veemente e i viola arrivano con difficoltà nell’area di rigore avversaria. L’occasione propizia arriva al 43′ quando Mario Rui tocca un piede di Ikonè lanciato in area. L’arbitro La Penna concede il rigore ma Ikonè conclude centralmente con il pallone che supera la traversa e finisce sul fondo.
Nella ripresa la Fiorentina sposta ancora più avanti il baricentro anche se continuano per la squadra di Italiano le difficoltà a concretizzare il proprio gioco e a creare occasioni da gol. La sterilità dell’attacco dei toscani consente al Napoli di controllare la partita senza affanni fino alla fase finale in cui si scatena Zerbin, entrato al 36′ al posto dell’infortunato Mazzocchi.Zerbin in soli quattro minuti, dal 38′ al 42′, chiude la partita con la sua squadra con un clamoroso uno-due. Nella prima delle due circostanze sfrutta un traversone dalla bandierina di Zielinski, deviato di testa da Di Lorenzo e si fa anche male battendo la testa su un palo subito dopo aver deviato il pallone. Appena rientrato in campo dopo l’infortunio s’invola sulla destra, batte sullo scatto Duncan e insacca con un diagonale rasoterra. Mazzarri dovrà fare i conti nel preparare la finale con la ristrettezza della rosa. Durante la partita escono infatti per infortunio sia Cajuste che Mazzocchi e l’allenatore in caso di loro assenza forzata si troverà a dover giocare la finale con gli uomini davvero contati.
“Zerbin è un ragazzo giovane che si trova a giocare in una grande squadra. Se continua così avrà un grande futuro. Giovanni Simeone è un giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere”. Lo ha detto Walter Mazzarri al termine della vittoria in semifinale di Supercoppa contro la Fiorentina soffermandosi sul giovane esterno del Napoli, autore di una doppietta..
“Ho visto la partita della Fiorentina al San Paolo e ho pensato che Italiano avrebbe fatto le stesse cose stasera. Per questo ho pensato di dare più protezione: era l’unico modo per affrontare questa Fiorentina”, ha concluso il tecnico azzurro.