La moglie del dissidente britannico-russo Vladimir Kara-Murza dice di temere per la vita di suo marito, richiuso nelle prigioni russe, dopo la morte di Alexei Navalny. Kara-Murza è stato a lungo critico del presidente russo Vladimir Putin ed è sopravvissuto a due avvelenamenti dal 2015, che lo hanno lasciato con una forma di malattia dei nervi chiamata polineuropatia. È in carcere dall’aprile del 2023, da quando un tribunale di Mosca lo ha condannato a 25 anni di reclusione per tradimento e diffusione di “false informazioni” sulle forze armate per il conflitto in Ucraina. Di lui non si hanno più notizie da settimane, da quando cioè, secondo la denuncia della moglie, è scomparso dalla colonia penale IK-6 a Omsk, in Siberia, dove scontava la pena. “Credo – ha detto Evgenia Kara-Murza alla Press Association – che la vita di mio marito sia in pericolo, così come quella di molti altri prigionieri politici nelle carceri russe, perché queste persone sono tenute dietro le sbarre, molto spesso con gravi patologie, senza cure mediche adeguate. E sono tenute così proprio perché il loro stato di salute peggiori. Con tutto quello che sta succedendo – ha aggiunto la moglie del dissidente – non posso permettermi di crollare, non posso permettermi di avere paura, non posso permettermi solo la normale sensazione umana di paura. Devo combatterla, andare avanti e dire sì, ho paura, ma non è importante in questo momento”. “Continuare la lotta è importante, raccontare le storie di quelle persone che stanno soffrendo a causa del regime è importante. Oggi le persone vengono arrestate per aver deposto fiori ai memoriali delle vittime della repressione, la situazione si sta deteriorando di giorno in giorno”, è l’allarme lanciato da Evgenia Kara-Murza.