Documento strategico per l’urbanistica di Napoli, ok commissione

Approvato all’unanimità dalla commissione urbanistica il Documento strategico di indirizzo che orienterà le politiche urbanistiche del Comune di Napoli in previsione della revisione del Piano Urbanistico della città. Un risultato importante, ha detto con soddisfazione il presidente Massimo Pepe, che getta le basi per un confronto costruttivo con tutti i protagonisti di questo processo. Un documento che guarda alla Napoli del 2050, ha ricordato il sindaco Gaetano Manfredi, che punta sulla transizione ambientale, sulla lotta alle diseguaglianze, su un nuovo concetto di tutela del centro storico, e affronta i temi della residenzialità, della ricucitura sociale e fisica del centro città con le aree periferiche attraverso lo sviluppo infrastrutturale, nuove forme di industrializzazione e il recupero della dimensione complessa dell’Area Metropolitana. Attrezzare la città della transizione ecologica; costruire la città delle reti e dei flussi accessibili a tutti; riabilitare la città pubblica per produrre qualità urbana e coesione sociale; patrimonializzare la città storica; valorizzare la città della creatività, dello sport e dei ‘turismi’: questi gli obiettivi strategici del documento, illustrati dall’assessora all’Urbanistica Laura Lieto, che ha definito il documento un manifesto sulla città del futuro, base programmatica per un metodo di lavoro aperto al confronto, che porterà alla redazione di una delibera di Giunta comunale che definirà la pianificazione urbanistica del Comune per i prossimi anni e alla ridefinizione del Piano Regolatore Generale. Nel dibattito Sergio D’Angelo (Napoli solidale Europa verde Difendi la città) ha evidenziato che il lavoro di revisione del PRG deve essere eticamente e socialmente orientato. Va tutelata l’ esigenza di non smarrire del tutto la vocazione industriale della città e garantito il diritto all’abitare attraverso l’edilizia residenziale pubblica e le residenze speciali. La dimensione mediterranea della città, ha chiarito Rosario Palumbo (Insieme per Napoli mediterranea) è la vera sfida per le future scelte urbanistiche della città, che non vanno subite ma governate. Per Nino Simeone (Misto) la discussione sugli strumenti urbanistici deve procedere di pari passo con una nuova visione della città – che non deve riguardare solo l’area est ma anche l’area nord – che punti sugli investimenti anche del settore privato e al recupero della fiducia dei cittadini. Fulvio Fucito (Manfredi Sindaco) ha apprezzato che il documento consentirà di superare le incongruenze connesse alla trasformazione urbana, è importante che questo manifesto sia aperto a tutti, e bisogna lavorare affinché i giovani trovino attraente non lasciare la città. Oggi si pagano gli effetti della mancanza, per anni, di scelte urbanistiche: per Gennaro Esposito (Manfredi Sindaco) è ora il momento di agire per la sostenibilità e per il rilancio di alcune aree a lungo trascurate. Per affrontare temi così delicati per la città sarebbe stato più opportuno partire da un consiglio comunale monotematico, ha ribadito Rosario Andreozzi (Napoli solidale Europa verde Difendi la città), e in ogni caso avere qualche giorno in più per gli approfondimenti, resta tuttavia un documento frutto di un lungo lavoro in commissione sul quale ha annunciato il suo voto favorevole e l’impegno a riprendere la discussione su aree della città da sempre più trascurate. E’importante il lavoro svolto in questi mesi dalla commissione, ha evidenziato Ciro Borriello (M5S), l’approccio ai nuovi strumenti urbanistici deve avere un respiro metropolitano, finalmente si può agire e non si deve sbagliare. Va recuperata la capacità di comunicare ai cittadini la nostra visione della città, ha ricordato Massimo Cilenti (Napoli Libera), che ha anche evidenziato la necessità di riprendere la discussione sul tema della bonifica del Parco del Sebeto. Si è detto infine ottimista per il futuro Salvatore Guangi (Forza Italia): la città si aspetta una svolta da questa Amministrazione e ben venga il confronto su aree troppo a lungo trascurate, come il Parco delle Colline.

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