“L’eventuale candidatura di un governatore per il terzo mandato consecutivo potrebbe essere impugnata proprio di fronte alla Corte costituzionale (che si è già pronunciata in maniera rigorista sul tetto al mandato dei sindaci). Quindi il rischio che la candidatura salti è elevato. Alcuni governatori evidentemente teorizzano che finché la legge del 2004 (il limite massimo di due mandati consecutivi) non sia stata incorporata nello statuto regionale, quel limite possa non scattare oppure che il calcolo dei mandati scatti dal recepimento della legge”. Così Stefano Ceccanti, professore ordinario di diritto pubblico comparato, commenta la questione del terzo mandato consecutivo ai presidenti di Regione. Secondo la Costituzione – spiega Ceccanti – la materia sull’eleggibilità dei presidenti delle Regioni “è concorrente: lo Stato fa i principi (il limite previsto dalla legge del 2004), ma poi tutto rischia di essere messo in discussione dal recepimento di quella legge. La domanda che ci si pone è se il limite ai due mandati consecutivi scatti subito, dal 2004, oppure scatti quando gli statuti regionali recepiscono quella legge. Alcune regioni non l’hanno recepita (è il caso della Campania) o l’hanno recepita tardi (la Liguria), solo qualche anno fa. L’opinione maggioritaria tra i costituzionalisti è comunque che la legge si applichi dal 2004: ci sono infatti alcuni principi che sono ‘adattabili’ quando vengono recepiti, ma nel caso della legge del 2004 si tratta di un tipo di principio ‘applicativo’, dunque non serve un recepimento”.