Sviluppare un processo biotecnologico innovativo che consenta di convertire materiali di scarto come la lignina e la crusca di frumento in prodotti ad alto valore aggiunto come gli amminoacidi: è l’obiettivo del progetto ‘Meat from wood’, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del bando Prin 2022, guidato da Marco Vanoni dell’Università di Milano-Bicocca e condotto in collaborazione con un’unità di ricerca guidata da Elena Rosini nel laboratorio The Protein Factory 2.0 dell’Università dell’Insubria. Le basi di partenza della ricerca sono due sottoprodotti disponibili a poco prezzo e in grandi quantità in Italia: la lignina, che nell’industria cartaria è poco utilizzata e viene regolarmente bruciata, e la crusca di frumento. Affinché queste biomasse possano essere utilizzate in modo efficiente, è necessaria la loro scomposizione (depolimerizzazione) e la successiva conversione in composti selezionati. ‘Meat from wood’ si propone di sviluppare un processo biotech innovativo per la conversione sostenibile della vanillina derivata dalla lignina o dalla crusca di frumento in amminoacidi, i componenti base delle proteine, sostanze biochimiche attraenti e promettenti con un mercato in costante aumento. “Il progetto – spiegano Rosini e Vanoni – intende produrre cellule batteriche che esprimono tutte le attività enzimatiche richieste per la sintesi di amminoacidi, fornendo così un nuovo approccio sostenibile alla valorizzazione di queste biomasse. Infatti, la disponibilità di una serie di attività enzimatiche organizzate in nuove vie metaboliche, progettate ad hoc per la sintesi di specifiche molecole, accelererà lo sviluppo di ulteriori processi biocatalitici sintetici innovativi a partire da abbondanti risorse rinnovabili verso una bioeconomia sostenibile”.