Le operazioni di ricerca si considerano concluse. Tutti i passeggeri dell’elicottero del presidente Ebrahim Raisi sono morti. Lo afferma l’agenzia di stampa russa Tass. Le autorità iraniane stanno identificando i corpi carbonizzati dei passeggeri. Tra le vittime ci sono le guardie del corpo del presidente, il generale Mehdi Mousavi, un membro della base Ansar al-Mahdi delle Guardie rivoluzionarie, il pilota, il copilota e il tecnico di volo.
A bordo dell’elicottero c’erano anche il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, il governatore della provincia dell’Azarbaijan orientale Malek Rahmati e il leader della preghiera del venerdì di Tabriz Mohammadali Al-Hashem.
Il “relitto” è stato trovato sulla strada per il villaggio iraniano di Khoilar-Kalam, afferma il capo della Mezzaluna rossa locale Pir Hossein Koolivand. Le squadre di ricerca hanno trovato parti dell’ala e della pala del velivolo su una collina e si sono mosse verso il posto.
L’agenzia di stampa statale turca Anadolu e quella iraniana Fars affermano che un drone Akinci fornito da Ankara ha rilevato una “fonte di calore” in una zona dell’Azerbaigian orientale e che sul posto sono state immediatamente inviate le squadre di soccorso. La Mezzaluna rossa iraniana ha inviato nella zona 73 squadre di soccorso, compresi cani da rilevamento, che hanno operato in condizioni meteorologiche difficili, con pioggia e nebbia che riducono la visibilità.
Il luogo dell’incidente sarebbe a circa 100 chilometri da Tabriz, vicino a un villaggio chiamato Tavil, in una remota zona montuosa dell’Azerbaigian. Anche il presidente russo, Vladimir Putin, ha ordinato l’invio di due aerei, un elicottero e 50 uomini dalla Russia per cercare l’elicottero.
Con un messaggio diretto agli amici, ma soprattutto ai nemici a partire da Israele, l’Ayatollah Ali Khamenei, guida suprema del paese, ha assicurato che non ci saranno vuoti di potere. E il governo iraniano ha annunciato che continuerà ad operare “senza interruzioni” dopo la morte del presidente Raisi.
“Il presidente del popolo iraniano, laborioso e instancabile…, ha sacrificato la sua vita per la nazione”, si legge in un comunicato del governo. “Assicuriamo alla nazione leale che, con l’aiuto di Dio e il sostegno del popolo, non ci sarà la minima interruzione nell’amministrazione del Paese”, aggiunge la nota.
Il convoglio presidenziale di tre elicotteri era partito dall’Azerbaigian dopo una visita di Raisi all’omologo lham Aliyev, con cui aveva inaugurato una diga. Le prime notizie, arrivate dai media iraniani, hanno riferito di un “incidente”, ma senza chiarire se l’elicottero coinvolto fosse quello di Raisi. Il seguito è stato un susseguirsi caotico di aggiornamenti, spesso contraddittori.