di Luca Muratgia.
L’Italia, con un’indicibile fatica, guadagna il pass per gli ottavi al termine di una rocambolesca partita contro la Croazia. Gli azzurri partivano dal vantaggio dei due risultati su tre contro una compagine che, dopo i fasti dell’ultimo decennio, si trova ormai a fine ciclo con i vari Brozovic, Peresic, Kovacic e soprattutto Modric, vicini al passo d’addio. L’Italia era reduce però da una sconcertante sconfitta contro la Spagna dove la prestazione offerta, avrebbe ingenerato giustificate preoccupazioni sul prosieguo della manifestazione, anche al più inguaribile degli ottimisti. Ad essere preoccupato, a quanto pare, è stato pure il CT Spalletti che, in vista della sfida decisiva, da dentro o fuori contro la formazione dalmata, ha optato per un sostanziale cambiamento negli uomini e nel modulo, cercando di rinforzare la fase difensiva con una difesa a tre e rinfoltendo il centrocampo. Anche in attacco si assiste ad un sostanziale rimpasto con due attaccanti di ruolo, Raspadori e Retegui, in sostituzione del deludente Scamacca. L’Italia riesce a trovare un equilibrio maggiore rispetto alla precedente partita, al netto del valore degli avversari, riesce quantomeno a rendersi pericolosa in un paio di situazioni e alla fine di in soporifero primo tempo, Donnarumma è costretto ad intervenire solo su un tiro a giro dalla distanza mentre ben più pericoloso risulta l’inzuccata di Bastoni che chiama il portiere Livakovic ad un intervento miracoloso. Nella seconda frazione di gioco la Croazia incalza, consapevole della necessità dei tre punti per il superamento del turno. La svolta potrebbe arrivare al ‘54 quando l’arbitro olandese Makkelie concede un calcio di rigore a seguito di un netto fallo di mano di Frattesi attenzionato dal VAR. Donnarumma ipnotizza Modric disinnescando il tiro dagli undici metri del capitano croato ma l’esultanza del popolo azzurro dura poco perché dopo appena due minuti lo stesso Modric ribadisce in rete un’altra respinta miracolosa del portierone stabiese con la retroguardia azzurra apparsa nella circostanza decisamente inguardabile. Gli spettri di una drammatica eliminazione appaiono cupi all’orizzonte, Spalletti tenta la mossa della disperazione inserendo un attaccante di peso come Scamacca al posto del solito, impalpabile Raspadori al fianco di Retegui e due esterni d’attacco di ruolo come Chiesa e Zaccagni. Nonostante le novità proposte dal tecnico di Certaldo, gli azzurri stentano a rendersi pericolosi e l’andamento del match sembra ormai orientato all’ennesima disfatta. Ma al ‘98 a circa 15 secondi dal triplice fischio finale dell’arbitro, un’azione caparbia di Calafiori, libera Zaccagni che di destro, con un tiro a giro da fenomeno indovina il gol della qualificazione che ormai sembrava irrimediabilmente fallita. Il pareggio ottenuto consente all’Italia di qualificarsi agli ottavi di finale contro la Svizzera sabato 29 giugno alle ore 18. Non sarà semplice per l’Italia il passaggio del turno, soprattutto per QUESTA Italia perché gli elvetici hanno dimostrato, nel loro girone, di riuscire a tenere testa ai padroni di casa della Germania che, a loro volta, sono riusciti a pareggiare in extremis a dimostrazione del fatto che sarà un ottavo di finale tutt’altro che abbordabile.